La verifica dell’anatocismo è il primo passo per ottenere un rimborso. Ecco tre consigli per uscirne vincenti.
Dopo un contratto di fido bancario, bisogna stare in allerta.
Se sei tra quelli che mettono una firma e poi lasciano tutto nelle mani della banca, sappi che puoi rischiare grosso.
Su certi finanziamenti, come il mutuo o il conto corrente affidato, aleggia infatti sempre il rischio di anatocismo. Nota bene: l’anatocismo bancario non viene applicato solo sui debitori disattenti. Ma – se sei davvero un debitore disattento – potresti subirne le conseguenze peggiori.
I guai dell’anatocismo colpiscono come un uragano.
In altre parole, gli interessi anatocistici crescono a velocità esponenziale: all’inizio l’aumento degli interessi sembra di poco conto; piano piano, però, si fa insostenibile e rischia di trascinarti in una crisi finanziaria senza precedenti.
Come difendersi da tutto questo?
La verifica dell’anatocismo è l’unica via.
Cosa si deve fare per vedere se c’è anatocismo
Per vedere se c’è anatocismo sul tuo prestito, devi sviscerare il contratto bancario, nonché il conto su cui hai ricevuto il finanziamento.
Come già saprai, il termine anatocismo ha un significato ben preciso. Indica infatti che la banca ha trasformato in capitale di prestito gli interessi che devi versare.
Questi interessi – detti appunto interessi anatocistici – non li trovi a colpo d’occhio. Al contrario, si nascondono (molto bene!) nel tuo conteggio estintivo, al punto che è difficile distinguerli dagli interessi legali.
È vero, un software di calcolo anatocismo può aiutarti. Per farti un esempio, se hai previsto un importo specifico per gli oneri finanziari, ma hai la sensazione di aver pagato molto di più, uno strumento di calcolo può servirti a confermare o meno i tuoi dubbi.
Eppure, solo un’accurata analisi bancaria può darti certezza del reato di anatocismo. Anche perché – in caso di ricorso giudiziale – per assicurarti una sentenza favorevole, hai bisogno di prove. Soltanto così puoi ottenere il rimborso degli interessi non dovuti.
Una perizia eseguita da un esperto è quindi la strada migliore. La verifica dell’anatocismo comincia e finisce lì.
La verifica dell’anatocismo è uno step essenziale
La verifica dell’anatocismo, e cioè la perizia di cui abbiamo parlato finora, è davvero uno step essenziale per ottenere risultati concreti. Non ci stancheremo mai di dirlo.
Se la banca ti ha costretto a pagare interessi in più, come succede nel 75% dei conti correnti affidati, il recupero degli interessi è il modo migliore per avere giustizia.
La banca paga, tu – finalmente – torni in possesso dei tuoi soldi.
Un meccanismo semplice e giusto, che però non si attiva senza una corretta verifica sul finanziamento.
Molti debitori in difficoltà, prima di rivolgersi a noi, tentano la strada del fai-da-te. Vale a dire: calcolano su Excel il valore degli interessi anatocistici, e poi presentano un reclamo formale alla banca.
L’esito è negativo il 100% delle volte.
Il recupero degli interessi richiede prove tangibili, e una perizia ad opera di professionisti – esperti di diritto, di matematica finanziaria, di tutela dei consumatori.
La nostra associazione conta una lista enorme di casi di successo.
Ma tutto inizia sempre da lì: dalla verifica dell’anatocismo.
Tre consigli da seguire prima di chiedere una verifica
Ci sono alcuni passaggi che è importante seguire, prima di chiedere una verifica. Step che si rivelano fondamentali, non solo a dimostrare che è stato applicato l’anatocismo, ma anche per garantirsi un risultato migliore in fase di ricorso.
Per questo noi di ADifesa, che di esperienza in materia di anatocismo ne abbiamo tanta, abbiamo voluto raccogliere tre consigli essenziali che ti condurranno verso una sentenza positiva e soddisfacente.
Raccogli i documenti che servono per il controllo
Innanzitutto, recupera il contratto bancario originale. È lì dentro, infatti, che si trovano le clausole relative agli interessi e alla capitalizzazione.
Trova poi tutti gli estratti conto. Gli estratti conto, infatti, consentono consentendo di tracciare l’andamento degli interessi passivi nel corso del tempo. Anche il conteggio estintivo, che mette in evidenza gli importi pagati e le relative date di estinzione delle singole rate, aggiunge un livello di dettaglio importante.
Ricordati di includere qualsiasi comunicazione scritta tra te e la banca. Carte, lettere o email possono fornire dettagli significativi sulla comunicazione e le condizioni contrattuali concordate.
Utilizza uno strumento online per fare il calcolo
Lo abbiamo già detto prima: uno strumento di calcolo online o un software per gli interessi anatocistici può esserti comodo. Quando hai davanti a te, nero su bianco, il valore degli interessi che hai pagato e quello che – invece – avresti dovuto pagare secondo gli accordi, tutto cambia.
Il loro funzionamento è facile. Inserisci l’importo del finanziamento, i tassi di interesse come da contratto e il periodo di ammortamento. Infine, lascia che il software faccia tutto da sé.
Il risultato che ottieni ti dà una panoramica chiara degli interessi che potrebbero essere stati capitalizzati nel corso del tempo. Insomma, il software ti offre una prima stima in grado di spingerti verso un’azione concreta.
Scegli con attenzione a chi rivolgerti
La decisione su chi coinvolgere nella verifica dell’anatocismo richiede una riflessione accurata. Ricorda, devi ricevere una valutazione precisa e competente se vuoi ottenere un rimborso.
Inizia, quindi, da referenze e recensioni. Una realtà seria – che sia uno studio legale o un’associazione consumatori – la riconosci così. Quello che dicono i clienti o gli associati non va mai sottovalutato.
Non trascurare poi l’aspetto economico. I costi di uno studio legale sono molto alti, è risaputo. Ma – se cerchi bene – puoi risparmiare di molto sulla perizia per anatocismo.
Un esempio? ADifesa! Con noi il risparmio sfiora il 90%.
In più, con ADifesa hai pure uno studio di fattibilità gratuito che ti evita di spendere soldi su casi di anatocismo senza speranza.
Insomma, scegli professionisti che offrono competenza, affidabilità e opportunità di risparmio significativo. Può fare la differenza sull’esito del tuo ricorso.
Chi si occupa di anatocismo in Italia?
In Italia, le principali realtà coinvolte nella risoluzione dell’anatocismo sono gli studi legali specializzati e le associazioni consumatori. Tuttavia, mentre gli studi legali chiedono parcelle salate, con un’associazione consumatori vai sul sicuro: ottieni il rimborso, e paghi solo quello che devi.
ADifesa, per esempio, chiede un contributo percentuale sulla base degli interessi che hai ottenuto in rimborso. Questo significa anche che, nel caso remoto in cui il ricorso dovesse dare esito negativo, non pagheresti nulla: il contributo si applica SOLO ai rimborsi ottenuti.
La nostra associazione infatti lavora a uno studio di fattibilità, prima di lanciarsi in un ricorso. Si tratta di un’analisi preliminare che ci dice se il ricorso può essere vinto o meno. Il vantaggio è enorme, soprattutto se consideri che lo studio di fattibilità per te è gratuito.
Zero rischi insomma, ma soltanto l’enorme opportunità di riavere indietro i tuoi soldi dalla banca disonesta.
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Un nostro consulente ti ricontatterà in 48 ore.
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