Testo Unico Bancario, la guida completa per il 2024

Il Testo Unico Bancario (o TUB) è uno strumento fondamentale per il sistema bancario italiano, ma soprattutto per te.

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Di Testo Unico Bancario avrai sentito parlare sicuramente.
Soprattutto se sei qui sul nostro blog.

Conoscere il TUB, e le disposizioni che esso contiene, significa prendere consapevolezza dei propri diritti di consumatore e dei doveri della banca a cui ti sei rivolto.

Significa orientarsi con sicurezza tra le soluzioni proposte dagli istituti di credito, con la certezza di poter scegliere sempre la strada giusta – cioè quella che tutela i tuoi interessi.

In questo post approfondiremo i vari aspetti del TUB, e ti offriremo una panoramica completa che ti aiuterà a conoscere i suoi principi cardine, le sue applicazioni concrete e i benefici che porta al sistema bancario e ai cittadini.

È una guida di cui non potrai più fare a meno.

Che cosa rappresenta il Testo Unico Bancario (o TUB)?

Il Testo Unico Bancario (o TUB) è un insieme di norme che disciplina l’attività bancaria in Italia. Puoi vederlo come una sorta di manuale, o meglio di regolamento che detta le regole del gioco nel sistema bancario italiano. Quando operano con i loro clienti, le banche devono sempre attenersi alle disposizioni del Testo Unico Bancario. A meno di non voler finire davanti a un giudice.

Per chi è in debito con una banca, il Testo Unico Bancario è una grande risorsa. Di fatto, contiene tutto quello che bisogna sapere in materia bancaria e creditizia – il che significa, per te che ci stai leggendo, che nel TUB puoi scoprire quali sono i tuoi diritti e in che modo lo Stato ti tutela.

Perché lo Stato ti tutela, anche se forse non lo sai (ancora!).

L’esistenza stessa del Testo Unico Bancario lo dimostra. Se una banca, nel suo operato quotidiano, NON garantisce ai suoi clienti quello che a loro spetta di diritto, cioè una gestione dei risparmi serena e sicura, puoi star certo che in Tribunale (o davanti ai Collegi dell’Arbitro Bancario Finanziario) ne pagherà le conseguenze.

Anche perché leggi incluse del TUB toccano diversi punti, cioè diversi aspetti cruciali nel rapporto tra banche e clienti – e utili in fase di contenzioso bancario. Vedremo in seguito quali, nello specifico.

Com’è nato, chi l’ha scritto e quando è entrato in vigore?

Il Testo Unico Bancario nasce nel 1993, con il decreto legislativo 385/93. Nel decreto legislativo, prende il nome di Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia; il senso, però, rimane quello.

L’insieme di leggi è stato sviluppato su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze (MEF), insieme a altri organi ministeriali, come il Ministero di grazia e giustizia, il Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, e altri ancora (puoi approfondire qui).

Quando è entrato in vigore, il primo gennaio del 1994, il TUB ha innescato una serie di cambiamenti quasi rivoluzionari per il sistema bancario italiano. Basti pensare che, fino a quel momento, la legislazione bancaria di riferimento era stata elaborata nel 1926: il nuovo decreto legislativo ha quindi reso possibile una semplificazione significativa della normativa bancaria, che fino ad allora era stata frammentata e complessa – e non così tanto a favore dei cittadini in difficoltà.

Va detto che il TUB che si applica oggi non è lo stesso di quello di un tempo. Il d. lgs 385/93 ha subìto infatti diverse modifiche nel corso degli anni, per adattarsi meglio ai cambiamenti del mercato finanziario e, quindi anche alle esigenze dei consumatori. Questo dimostra l’attenzione che c’è stata finora verso risparmiatori e debitori che, in caso di problemi, hanno sempre la possibilità di avere giustizia.

In sintesi, possiamo pensare al Testo Unico Bancario come a un documento dinamico che con il tempo si evolve per garantire ai cittadini italiani un sistema bancario sicuro, trasparente e allineato agli standard internazionali.

Cosa prevede il Testo Unico Bancario, e che struttura ha?

Come abbiamo detto, il Testo Unico Bancario (o TUB) abbraccia un ventaglio ampio di tematiche bancarie. Così facendo si assicura che gli istituti di credito agiscano anche nell’interesse dei loro clienti. Nel TUB si parla quindi di:

Temi di primaria importanza, che il TUB disciplina attraverso i suoi 162 articoli, organizzati in nove titoli. Il testo, infatti, è suddiviso secondo questo schema:

  • Titolo I – Autorità creditizie
  • Titolo II – Banche
  • Titolo III – Vigilanza
  • Titolo IV – Disciplina della crisi
  • Titolo V – Soggetti operanti nel settore finanziario
  • Titolo V bis – Moneta elettronica e banche digitali
  • Titolo VI – Trasparenza delle condizioni contrattuali
  • Titolo VI bisAgenti e mediatori creditizi
  • Titolo VII – Altri controlli
  • Titolo VIII – Sanzioni
  • Titolo IX – Disposizioni finali

Di questi, il Titolo VI (Trasparenza delle condizioni contrattuali) è quello che per la nostra associazione, cioè ADifesa, è il più importante perché sta alla base del nostro lavoro.

Il Titolo VI infatti contiene delle disposizioni specifiche per il calcolo degli interessi e per il credito ai consumatori, sia in forma di mutuo ipotecario che come prestito personale, cessione del quinto o carte revolving.

Qui di seguito parleremo degli articoli del TUB a cui spesso ci siamo appellati in questi anni di lavoro a difesa di risparmiatori e debitori. Nel frattempo, se vuoi consultare il Testo Unico Bancario per intero, puoi farlo qui.

Visual ADifesa – Blog – La struttura del Testo Unico Bancario

Alcuni degli articoli che ci sono stati utili in questi anni

Se è vero che il TUB per intero rappresenta un ottimo strumento di tutela per i cittadini, va anche detto che esistono situazioni più comuni di altre – o meglio, pratiche scorrette più diffuse di altre – che, nel corso del nostro lavoro come associazione consumatori, a fare riferimento a un gruppo ristretto di articoli.

Vediamo insieme quali sono.

Sugli intermediari finanziari. Art. 106 e art. 107 del TUB

Gli articoli 106 e 107 del Testo Unico Bancario fanno parte del Titolo V, cioè Soggetti operanti nel settore finanziario. L’art. 106 del TUB regola l’iscrizione degli intermediari finanziari nell’albo della Banca d’Italia. L’art. 107, invece, stabilisce le condizioni per l’autorizzazione degli intermediari finanziari da parte della Banca d’Italia.

Quando trattiamo casi di pratiche bancarie scorrette, è importante per noi capire se l’intermediario finanziario – tra cui rientrano le società che erogano finanziamenti nelle sue varie forme e quelle che gestiscono i fondi comuni di investimento – siano effettivamente autorizzati da Banca d’Italia. In caso contrario, infatti, si tratterebbe di truffa, e questo prevede tutto un altro iter giudiziario.

Sulla trasparenza contrattuale. TUB all’art. 118 e art. 119

Gli articoli 118 e 119 del TUB riguardano invece, rispettivamente, le modifiche unilaterali ai contratti bancari e le comunicazioni periodiche destinate ai clienti.

Il Testo Unico Bancario garantisce così che qualsiasi cambiamento dei tassi di interesse, dei costi di commissione, etc. venga comunicato con chiarezza e con un preavviso sufficiente, in modo tale da permettere ai clienti di valutare il recesso dal contratto.

Questo include anche l’obbligo di fornire ai clienti estratti conto regolari e tutta la documentazione necessaria così che si possa monitorare i movimenti bancari ma anche intervenire in caso di anomalie.

Secondo la nostra esperienza, è raro che le banche siano così tanto trasparenti come il TUB richiede. Spesso infatti fanno leva sulla scarsa educazione finanziaria dei clienti per portare avanti comportamenti scorretti e trarne il massimo guadagno possibile.

Questi due articoli, che fanno parte del Titolo VI, permettono di ottenere giustizia in Tribunale o in via stragiudiziale.

Quando si applica il TUB, e come appellarsi per avere giustizia?

Come puoi immaginare, il Testo Unico Bancario si applica a tutte le banche e agli intermediari finanziari che operano in Italia. Nel caso specifico, le disposizioni del TUB possono tornarti utili quando:

  • apri un conto corrente o un deposito bancario
  • richiedi in banca un mutuo o un finanziamento
  • ottieni da un’agenzia di credito un prestito personale
  • investi i tuoi risparmi in un fondo comune
  • stai pagando interessi più alti di quanto avevi calcolato

Questo significa che – se c’è qualcosa che NON torna nei tuoi rapporti con la banca – il TUB puoi spiegarti quali sono i tuoi diritti e che possibilità di vittoria hai in caso di controversia bancaria.

Insomma, se sospetti che la tua banca o l’agenzia di credito a cui ti sei rivolto non stiano rispettando le regole, puoi ottenere giustizia. Ma per farlo devi rivolgerti a autorità competenti e professionisti esperti in grado di guidarti verso un ricorso (e un rimborso) di successo.

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ADifesa è un’associazione consumatori specializzata in materie bancarie. Lavoriamo in questo campo dal 2017, e in tutti questi anni abbiamo aiutato risparmiatori e debitori a far valere – finalmente – i propri diritti.

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