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Questionario MiFID, il test obbligatorio prima di investire

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Questionario MiFID, il test obbligatorio prima di investire

Il questionario MiFID è un passaggio cruciale se vuoi iniziare a investire. Ma cosa succede se non lo compili? Scoprilo qui.

Stai pensando di investire i tuoi risparmi? Prima di fare il grande salto, c’è un passaggio che non puoi assolutamente ignorare: il questionario MiFID.

Questo test, obbligatorio per chiunque voglia investire (se non in rari casi, indicati qui sotto), è il tuo scudo contro investimenti rischiosi o decisioni avventate.

Ma cosa succede se non lo compili?
E quando è davvero necessario farlo?

In questo articolo troverai tutto quello che c’è da sapere sul questionario MiFID. Imparerai qual è la sua funzione, quali sono le domande che puoi trovarci all’interno e – soprattutto – cosa fare se la società finanziaria ha “dimenticato” di fartelo compilare.

La presenza di un questionario MiFID corretto può fare la differenza nel tuo percorso di investimento, specie se sei alle prime armi. Non sottovalutarne l’importanza.

Anzi, continua a leggere qui sotto!

A cosa serve il questionario MiFID?

Il questionario MiFID nasce nell’ambito della direttiva MiFID, acronimo di Markets in Financial Instruments Directive (direttiva 2004/39/EC), e rappresenta un elemento chiave nella tutela degli investitori privati – specie per quelli più inesperti.

Le sue funzioni principali sono essenzialmente due:

  • valutare la tua esperienza in materia di investimenti
  • individuare i prodotti di investimento più adatti a te

In linea generale, questo compito spetterebbe al tuo consulente finanziario. Vale a dire: se hai affidato la gestione dei tuoi risparmi a un consulente esperto, magari tra quelli proposti dalla tua banca di fiducia, dovresti in teoria aspettarti questo tipo di attenzione; e cioè una gestione del portafoglio efficiente e sicura rispetto alla tua disponibilità economica.

Tuttavia tra la teoria e la pratica c’è di mezzo un mare di comportamenti scorretti su cui – a un certo punto – è stato necessario agire. Il questionario MiFID è la risposta a questa necessità.

In sintesi, si tratta di uno strumento che garantisce a chi investe maggiore trasparenza e controllo sui propri investimenti.

Rispondendo alle domande del questionario MiFID, infatti, metti nero su bianco quali sono le tue possibilità di investimento, nonché i tuoi obiettivi.

Questo meccanismo fa sì che i consulenti finanziari (dipendenti o indipendenti che siano) debbano comportarsi con etica. Inoltre, ti permette di avere per le mani un documento utile in caso di reclamo per pratiche scorretti.

Quali sono le domande del questionario MiFID?

Le domande del questionario MiFID non sono uguali per tutte le società finanziario. Se decidi di investire, ti verrà proposto un questionario costruito per il tuo caso specifico dalla società di investimento o dal consulente finanziario a cui ti sei rivolto.

Di base, però, il questionario MiFID (e con questo intendiamo anche il MiFID II) deve coprire alcune aree specifiche che servono a raggiungere una comprensione complessiva della tua situazione.

Queste aree specifiche riguardano:

  • la tua familiarità con il mondo degli investimenti (es. “Quali tipi di strumenti finanziari conosci?”)
  • la tua situazione reddituale e finanziaria (es. “Qual è il tuo reddito annuale lordo?”)
  • i tuoi obiettivi finanziari (es. “Qual è il tuo orizzonte temporale di investimento?”)

Il questionario MiFID II, in particolare, ha introdotto alcune domande extra per coprire un’area di interesse ancora più ampia. Dal 2018 in poi, quindi, si indaga anche su:

  • le preferenze di investimento (es. “Sei interessato a investire in prodotti sostenibili?”
  • la tua consapevolezza in fatto di rischio finanziario (es. “Sai cos’è il rischio di liquidità?”)

Il numero di domande, così come la loro tipologia, può cambiare in base a diversi fattori. Per esempio, il questionario MiFID di un cittadino privato e quello proposto a un professionista del settore finanziario potrebbe essere strutturato in maniera diversa.

Allo stesso tempo, il grado di approfondimento di un questionario MiFID varia anche in base al prodotto di investimento e al livello di rischio che questo comporta.

 Succede almeno in quattro casi:

  1. quando c’è un conflitto di interessi, e la società di trading guadagna dai tuoi investimenti a prescindere dal guadagno che ne trai
  2. se non ricevi informazioni adeguate sui rischi e sulle possibilità di perdita, magari perché si fa leva sui guadagni stratosferici
  3. nel caso in cui ti viene proposto un investimento troppo rischioso, e quindi di fatto ingestibile soltanto con i tuoi risparmi
  4. quando c’è un errore nella profilatura, ovvero se il questionario MiFID 2 ti è stato somministrato in modo scorretto

L’ultimo punto, quello della profilatura, è il più preoccupante perché si verifica anche con gli investimenti fatti in banca. In altre parole, anche gli istituti bancari – come le società di trading – meritano una cautela particolare.

Quando è obbligatorio il questionario MiFID?

Il questionario MiFID è obbligatorio ogni volta che decidi di intraprendere un percorso di investimento. In altre parole, tutte le volte che entri in contatto con una società di investimento o un consulente finanziario di banca o indipendente.

Come già dicevamo, il questionario MiFID ti consente di investire con maggiore sicurezza, senza dover temere il rischio di una perdita finanziaria insostenibile per le tue tasche.

Per fare qualche esempio, devi compilare il MiFID quando:

  • apri un conto titoli presso una banca
  • richiedi una consulenza finanziaria
  • scegli un servizio di gestione del portafoglio
  • ti presenti a una nuova società di investimento
  • investi in prodotti finanziari complessi

Ci sono poi alcuni casi in cui non c’è bisogno di compilare il questionario MiFID. Per esempio:

  • se sei già stato profilato in precedenza
  • se acquisti titoli e azioni senza una consulenza
  • se investi in prodotti finanziari semplici

La differenza tra prodotti finanziari semplici e complessi è, quindi, sostanziale. Nel primo caso, rientrano i conti deposito, titoli di Stato o fondi comuni di investimento. Nel secondo, invece, troviamo invece gli strumenti derivati, come futures, swaps, contratti di opzione, etc.

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Cosa succede se non si compila il questionario MiFID?

Prima di rispondere a questa domanda, dobbiamo considerare due diverse casistiche. Ovvero:

  • non vuoi compilare il questionario per tua libera scelta
  • la società di investimento non ti fa compilare il questionario

Nel primo caso, la società di investimento (per esempio la banca) dovrebbe precluderti la possibilità di usufruire dei suoi servizi di investimento. La direttiva MiFID, infatti, impone il questionario. Questo significa che NON È POSSIBILE accettare un servizio (es. la gestione patrimoniale) senza aver compilato il questionario.

Nel secondo caso, invece, se il consulente o la banca a cui ti sei rivolto non ti fa compilare il questionario, quasi certamente sei vittima di un raggiro. La nostra esperienza come associazione consumatori ce lo insegna.

Il questionario MiFID infatti è fondamentale per valutare il tuo profilo di rischio. E se la banca non è in grado di valutare il tuo profilo di rischio, non può nemmeno individuare una tipologia di investimento adatta a te.

Nota bene: ci sono casi in cui il questionario MiFID non è obbligatorio. Li abbiamo riportati poco sopra. Per esempio, se stai acquistato un BOT (Buoni Ordinari del Tesoro), la banca non è tenuta a farti compilare il questionario.

Questo NON significa che vuole fregarti: al contrario, vuol dire che stai investendo in uno strumento finanziario semplice e non c’è bisogno di valutare il tuo profilo di rischio.

Va detto anche che – per acquistare un BOT – devi aver aperto un conto titoli, un’operazione che richiede la compilazione del questionario.

Possiamo spiegarlo meglio con un esempio.
Ti sei rivolto a una società di trading per iniziare a investire. La società in questione ti offre un pacchetto di investimento che include azioni, obbligazioni e fondi comuni. Non ti chiede, però, di compilare un questionario MiFID.

Già questo dovrebbe metterti in allarme, ma decidi lo stesso di investire. Dopo qualche mese, ti accorgi che il valore del tuo portafoglio è in forte perdita. Ti rivolgi, quindi, alla società di trading per chiedere spiegazioni e scopri così che gran parte del tuo portafoglio è composto da investimenti ad alto rischio.

Per farla breve: la società di trading ti ha fregato. E a te resta il compito di trovare una buona assistenza legale per ottenere giustizia.

In generale, gli intermediari finanziari che si comportano così sono truffaldini già in partenza: probabilmente non rientrano nemmeno tra i broker autorizzati dalla CONSOB.

Tuttavia ci sono casi in cui è più difficile riconoscere l’inganno. Casi in cui, per esempio, il questionario MiFID viene sì proposto ma senza le domande corrette. Così accade che, pur avendo compilato il questionario secondo la legge, comunque le società di investimento sono in errore perché non hanno permesso una valutazione corretta del tuo profilo di rischio.

E se ti trovi in una situazione simile, cosa puoi fare?
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