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Quando scatta la segnalazione in Centrale Rischi?
Ecco a cosa devi prestare attenzione

Con un prestito in corso, ci sono cose devi sapere. Per esempio quando scatta la segnalazione in Centrale Rischi. Altrimenti come ti proteggi?

Se la conosci, la eviti?
Beh, non esattamente.

La Centrale Rischi è infatti un organo pilastro del sistema prestiti e finanziamenti, un meccanismo di controllo imprescindibile a cui difficilmente potrai sfuggire.
A meno di rinunciare al tuo prestito, insomma.

Considera che la segnalazione in Centrale Rischi può scattare per una lunga serie di motivi, alcuni gravi – e con effetti negativi – e altri invece meno preoccupanti.

Ciò che conta è, però, che tu sia perfettamente a conoscenza di quello a cui vai incontro. Perché i Sistemi di Informazione Creditizia non sono meccanismi che insegnano a scuola, e una volta che ci finisci dentro è bene che tu sappia se (e come) muoverti per mantenere intatta la tua reputazione di debitore.

Di sicuro, non tutte le segnalazioni sono da temere, e prenderne consapevolezza è già un punto di partenza importante. Dunque, prima di addentrarci nell’articolo per scoprire quando scatta la segnalazione in Centrale Rischi, è meglio scrivere qualche parola sulle segnalazioni stesse e capire bene di cosa stiamo parlando.

Positive o negative, come si classificano le segnalazioni?

Per prima cosa, va chiarito che non esiste una vera e propria classificazione delle segnalazioni in Centrale Rischi. Certo è vero che queste possono essere di diversa entità e natura, ma non esiste – ad oggi – una classificazione ufficiale.

Pertanto, parlare di segnalazioni positive, negative o neutre sarebbe in qualche modo scorrette. Utilizzeremo però qui questa nomenclatura, per facilitare la spiegazione e rendere l’idea di ciò che intendiamo con immediatezza.

Nel caso volessi approfondire l’argomento delle Centrali Rischi e del loro funzionamento, ti consigliamo di dare un’occhiata alla nostra sezione dedicata cliccando qui.

Chiameremo «segnalazione neutra», quella segnalazione che avviene a prescindere e per il solo fatto di aver chiesto un finanziamento. Non vorremmo utilizzare parole forti, ma in qualche modo si tratta di una forma di schedatura: tu chiedi il prestito, le Centrali registrano e ne tengono conto.

È un procedimento che alle banche serve molto. In questo modo, infatti, possono evitare di concedere prestiti a chi ne ha già troppi in corso oppure, se è il caso, possono risparmiarsi la fatica di verificare reddito e documenti di qualcuno a cui un prestito è già stato rifiutato.

Potremmo definire «segnalazioni positive» le informazioni che i SIC (acronimo di Sistemi di Informazione Creditizia) hanno immagazzinato riguardo quei debitori che ripagano il prestito con puntualità e senza intoppi.

Le Centrali Rischi infatti assegnano, a ogni persona che ha sottoscritto un prestito, un punteggio creditizio detto anche credit score. Così – se nel rimborsare alla banca il tuo prestito non hai mai creato problemi, ma hai anzi rispettato tutte le scadenze – le Centrali Rischi si ricorderanno di te come di un debitore affidabile, mentre le banche saranno più propense a proporti soluzioni vantaggiose e su misura.

Abbiamo infine le «segnalazioni negative», ovvero la categoria che ci interessa di più. Su questa tipologia di segnalazioni ci dilungheremo nel paragrafo successivo. Per il momento ti basta sapere che si dividono in segnalazioni come cattivo pagatore e segnalazioni per sofferenza bancaria.

Ora, per sapere su quali presupposti vieni segnalato negativamente nei SIC – e quindi quando scatta la segnalazione in Centrale Rischi – non ti resta che continuare a leggere.

Quando avviene la segnalazione in Centrale Rischi?
Presupposti e condizioni.

Precisiamo anche in questa sede: stiamo parlando di segnalazioni negative.
Che poi sono quelle che causano i veri problemi.

Le altre menzionate sopra (ossia le segnalazioni positive e neutre), pure fanno parte del meccanismo di controllo. Ma data la loro natura, non rappresentano una vera e propria preoccupazione per chi ha contratto un debito. Anzi, possiamo affermare che la segnalazione cosiddetta positiva comporta un vantaggio, perché consente di accedere a condizioni contrattuali più convenienti.

In estrema sintesi, potremmo dire che la segnalazione in Centrale Rischi scatta in seguito a un ritardo nel pagamento delle rate mensili di rimborso. Ritardo che può interessare una sola rata o – addirittura – parte del piano di rimborso stabilito nel contratto.

Ovviamente, le segnalazioni negative non sono tutte uguali, ma ammettono un diverso grado di gravità. Per questo motivo possiamo distinguere tra segnalazione come cattivo pagatore e segnalazione per sofferenza bancaria, ognuna di esse basate su presupposti diversi.

Segnalazione come cattivo pagatore: quando succede?

La segnalazione come cattivo pagatore arriva quando paghi in ritardo le tue rate di rimborso.
In base al numero di rate pagate in ritardo – da una a quattro secondo quanto dicono i regolamenti delle Centrali Rischi – viene stabilità la gravità della segnalazione, che si traduce in una minore o maggiore durata di conservazione.

In altre parole, se hai pagato in ritardo una o due rate, sarai considerato un cattivo pagatore per un periodo che inizia dal quindicesimo giorno del ritardo fino ai dodici mesi successivi alla regolarizzazione.

Esempio: non paghi la tua rata di gennaio 2022? La segnalazione verrà inviata quindici giorni dopo, a meno che tu non riesca a coprire il debito prima. Nell’ipotesi che tu riesca a pagare la raga a febbraio 2022, la segnalazione rimarrà nella banca dati fino a febbraio 2023.

Se invece hai pagato in ritardo tre o più rate, il periodo di conservazione da dodici mesi passerà a ventiquattro mesi, ovvero due anni.

Queste regole valgono per tutte le Centrali Rischi di natura privata, come per esempio il CRIF. Va detto però che la Centrale Rischi di Banca d’Italia prevede un ulteriore presupposto: vengono infatti registrati come cattivi pagatori coloro che hanno sì pagato in ritardo le rate, ma su un debito con la banca che è superiore a trentamila euro.

Segnalazione per sofferenza bancaria: quando arriva?

La segnalazione per sofferenza bancaria scatta nel momento in cui la situazione economica e reddituale di chi ha contratto il debito si aggrava al punto da rendergli impossibile il rimborso del prestito.

Si tratta dunque di una circostanza delicata, perché non riguarda soltanto la gestione del piano di ammortamento, ma tutta la situazione economica di chi l’ha sottoscritto. Non a caso, oltre a essere la segnalazione in Centrale Rischi più grave, è anche quella più difficile da dimostrare.

Per poter parlare di sofferenza bancaria, la banca deve infatti avviare un’istruttoria d’accertamento sul reddito e sulla vita lavorativa di chi ha contratto il debito. Deve, per esempio, poter dimostrare che il suo reddito è basso, la sua situazione lavorativa non gli permetterebbe di migliorare la sua posizione, e così via.

Sono comunque tutte informazioni assolutamente necessarie per una banca, perché una segnalazione per sofferenza bancaria indica quasi sempre un rischio elevatissimo di insolvenza. Rischio che la banca deve scongiurare in ogni modo possibile.

Anche in questo caso esiste una differenza tra CRIF e Centrale Rischi di Banca d’Italia. Quest’ultima, infatti, introduce una soglia di 250 euro di debito con la banca, sotto il quale la segnalazione a sofferenza non arriva neppure.

Alcune segnalazioni scattano quando non dovrebbero:
le segnalazioni irregolari.

Meritano di essere menzionate in questo articolo anche un’altra tipologia di segnalazioni in Centrale Rischi, ovvero le segnalazioni che non ci dovrebbero essere.

Ti sembra un dettaglio curioso?
In verità, parliamo di una realtà diffusissima. Non sempre infatti le segnalazioni sono legittime, legali. Al contrario molto spesso violano uno o più presupposti – quasi sempre di natura burocratica – e ti costringono ad una permanenza nelle banche dati dei SIC che non meriti per niente.

Di segnalazioni illecite la nostra Associazione è praticamente un’esperta. ADifesa, infatti, già da un po’ di tempo affianca i suoi anche nell’iter che porta alla cancellazione anticipata delle segnalazioni irregolari.

Cancellazione assolutamente possibile, purché fatta secondo un metodo preciso, che i nostri esperti hanno appunto definito Metodo ADifesa.

Non sappiamo se la tua segnalazione in Centrale Rischi sia lecita oppure no.
Ma nel dubbio, possiamo suggerirti di consultare la nostra sezione apposita, cliccando qui.

All’interno troverai tutte le informazioni più utili, e un modo semplice e veloce per metterti in contatto con noi.

La realtà delle segnalazioni illecite è fin troppo diffusa al momento.
Per questo – e ne siamo sicuri – decidere di far controllare la tua segnalazione è la scelta più saggia che tu possa fare. E i nostri esperti saranno felici di aiutarti.

Associazione ADifesa