Motivi di rifiuto cessione del quinto, cosa devi sapere?

Scopri i principali motivi di rifiuto della cessione del quinto e cosa puoi fare se vuoi evitare spiacevoli sorprese.

Visual ADifesa – Blog – Motivi di rifiuto cessione del quinto, cosa devi sapere?

Ma il prestito per cessione del quinto non era tra i più facili da ottenere? Così ti avevano detto. Vai in banca, avevano detto pure. O in un’agenzia di credito. Spiega di cosa hai bisogno e il gioco è fatto. Eppure no, con te non ha funzionato. Per quale motivo?

L’idea che la cessione del quinto sia un prestito facile è una sorta di leggenda metropolitana. Non è la cessione del quinto che è “facile”, sono i suoi destinatari a essere “sicuri” – cioè, detto in altre parole, pieni di garanzie. Il rifiuto di una cessione del quinto, perciò, è più comune di quanto pensi. Ed è frustrante, lo sappiamo; ma non sei il solo che lo ha sperimentato.

 

👉 Leggi anche:

In questo articolo, però, vogliamo fare un passo in più.
Vogliamo spiegarti quali sono i motivi di rifiuto di una cessione del quinto. Perché non basta sapere che può succedere: devi essere consapevoli dei motivi per cui succede. Se conosci le ragioni del rifiuto, hai un’arma in più per ottenere il tuo prestito. Parola di ADifesa.

Continua a leggere e prendi appunti!

Perché la cessione del quinto viene rifiutata?

Andiamo subito al sodo. Perché la cessione del quinto ti viene rifiutata? Qui sotto troverai i 3 motivi di rifiuto principali. Ma tieni a mente questo: la banca ha sempre bisogno di garanzie. Più garanzie offri, più è facile ricevere un prestito. Ruota tutto attorno alle garanzie. Anche nei casi che ti stiamo per mostrare.

L’età anagrafica

Uno dei motivi più comuni per il rifiuto di una cessione del quinto è l’età anagrafica del richiedente. Quanti anni hai? È una domanda fondamentale, se vuoi ottenere un prestito. Certo, è vero: la cessione del quinto si applica anche alla pensione. Ciò non toglie che se sei troppo avanti con gli anni, per le banche ti trasformi (purtroppo!) in un rischio.

Di base, sull’età anagrafica ci sono delle regole.

  • l’età massima per gestire il piano di ammortamento di
    una cessione del quinto è 90 anni
  • puoi richiedere una cessione del quinto fino agli 85 anni, purché il piano di ammortamento non superi i 5 anni complessivi
  • la cessione del quinto lunga 10 anni viene concessa
    soltanto fino agli 80 anni del richiedente

Regole come queste rappresentano piccoli stratagemmi, comunque molto utili, che tutelano le banche dal rischio di credito. Controlla bene se la tua richiesta di cessione del quinto risponde correttamente ai requisiti da rispettare sull’età.

Lo stato di salute del richiedente

Viene spesso sottovaluto, ma lo stato di salute gioca anch’esso un ruolo importante. Anzi, per le banche la salute è un aspetto fondamentale. Certo, lo sappiamo: per la cessione del quinto la polizza assicurativa è obbligatoria e copre il rischio di infortunio, malattia o decesso. Tuttavia la banca, prima di concedere il prestito, ha bisogno di un certo grado di sicurezza.

Quindi se in questo periodo stai affrontando una malattia, è facile che le banche ti rifiutino il prestito. È brutto da dire, quasi crudele: ma per un istituto di credito la malattia grave è un rischio, perché mette il richiedente in una posizione economica rischiosa che può compromettere la restituzione del debito.

In parole più semplici, se una persona è gravemente malata, potrebbe non essere in grado di lavorare. Oppure, potrebbe avere spese mediche molto elevate capaci di complicare la sua situazione finanziaria. Gestire le rate del prestito quindi non sarebbe facile, e questo per la banca significa rischio di credito che va evitato a ogni costo.

 

👉 Leggi anche:

Purtroppo, in Italia, questo vale ANCHE per le malattie oncologiche da cui sei guarito. Nel nostro Paese, infatti, agli ex malati oncologici viene negato l’accesso al credito. Una procedura assurda, che mette in atto legalmente una vera e propria discriminazione.

Per fortuna, a dicembre 2023, è stata approva una legge sul diritto all’oblio oncologico, che apre alla possibilità di un prestito a chiunque sia guarito dal cancro da più di 10 anni (o 5 anni, se la malattia è sopraggiunta prima dei 21 anni d’età).

Una bassa reputazione creditizia

Una reputazione creditizia bassa riduce di molto le chance di ottenere un prestito. Sembra ovvio, e in effetti lo è: si tratta di una delle regole più conosciute del mondo dei prestiti. Il punto però è un altro, e cioè: come si fa a monitorare il proprio rating?

Il punteggio creditizio (o credit score) è una faccenda complicata. Si compone, infatti, di tantissimi elementi diversi – tutti utili a comprendere al meglio il grado di affidabilità del richiedente. Per calcolarlo, le società che si occupano di informazioni creditizie tengono conto di:

  • situazione reddituale
  • contratto di lavoro
  • patrimonio complessivo
  • eventuali debiti in corso
  • ritardi nei pagamenti
  • possibili insolvenze
  • caratteristiche personali (età, salute, etc.)

In sostanza, il punteggio creditizio si ottiene calcolando elementi di merito e elementi di demerito che, una volta sommati, dimostrano quanto sei affidabile come debitore.

Visual ADifesa – Blog – Rifiuto cessione del quinto e punteggio creditizio

Oggi, per altro, le società specializzate utilizzano tecnologie avanzate, come l’AI per esempio, che offrono risultati ancora più precisi di un tempo – per tutelare il più possibile le banche dal rischio di credito.

Per conoscere la tua reputazione creditizia, l’unico modo è richiedere una visura ai sistemi di informazione creditizia. Il più famoso è Eurisc di CRIF, ma ne esistono tanti altri: Experian, BDCR Assilea, Banca dati CTC, etc. Il consiglio è di chiedere a tutti i SIC operanti in Italia, cosa sanno di te e quale punteggio creditizio ti hanno dato.

Anche perché la reputazione creditizia si può “ripulire”.
Ma questa è un’altra storia (
e puoi leggerla qui!).

Cosa fare se la cessione del quinto non viene accettata

Se la tua richiesta di cessione del quinto è stata respinta, non demoralizzarti. Sappi che, in ogni caso, esistono diverse alternative che puoi valutare per ottenere il finanziamento di cui hai bisogno.

In più, ora che conosci quali sono i principali motivi di rifiuto di una cessione del quinto, hai per le mani un grande potere. In alcuni casi infatti, il rifiuto può dipendere da problemi facilmente risolvibili. Qualche esempio?

  • se hai poco reddito, puoi cercare un garante
  • se hai troppi debiti, puoi proporre un saldo e stralcio
  • se sei avanti con gli anni, puoi ridurre la durata del prestito
  • se sei un ex malato oncologico, hai il diritto all’oblio
  • se hai un credit score basso, puoi ripulire la tua reputazione

Considera poi questo: secondo ADifesa, 3 persone su 4 hanno ricevuto segnalazioni negative illegali riguardo la propria storia creditizia. In altre parole, di frequente cittadini onesti vengono segnalati come cattivi pagatori, senza però meritarlo.

È per questo che la nostra associazione offre un servizio di cancellazione delle segnalazioni illecite, come spiega questo video. Un servizio che ti aiuta a ripristinare la tua reputazione creditizia e ti rende finalmente affidabile agli occhi delle banche.

Scopri gli altri servizi di ADifesa per la cessione del quinto

La cessione del quinto rimane uno dei prestiti preferiti degli italiani. Ma l’attenzione deve rimanere alta: che si tratti di un prestito “facile” è soltanto un mito. Per questo la nostra associazione dedica alla cessione del quinto alcuni servizi specifici a tutela dei tuoi interessi.

Scopri per esempio:

Dal 2017 a oggi abbiamo aiutato migliaia di debitori in difficoltà, che finalmente – grazie al nostro supporto – hanno raggiunto un benessere finanziario in cui non speravano più.

Leggi cosa dicono di noi.
Lasciaci un messaggio per saperne di più.

    Seleziona il servizio
    Quando preferisce essere contattato?
    Dichiaro di aver letto e accettato la Privacy Policy

    Associazione ADifesa