Fare investimenti in banca conviene davvero?

Scopri se gli investimenti in banca sono la soluzione più adatta a te. Leggi la nostra guida per non farti cogliere impreparato dalla banca.

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Veder crescere i propri risparmi è un sogno per tutti.
Ma come riuscirci senza conoscenze solide in materia finanziaria?
Non è semplice. La finanza facile per tutti è un’utopia.

In casi come questo, gli investimenti in banca si rivelano una sorta di scelta naturale. In Italia, soprattutto. L’Italia infatti è il paese che registra uno dei livelli più bassi di educazione finanziaria: qui le banche rappresentano un punto di riferimento insostituibile per la gestione patrimoniale e non solo.

Eppure non sempre è una scelta conveniente.
Nonostante la sicurezza apparente che ti offre la banca, ci sono aspetti che dovresti prendere in considerazione prima di firmare un contratto di investimento. Dettagli spesso ignorati, che rischiano di compromettere la tua stabilità finanziaria.

Parliamoci chiaramente: non tutte le soluzioni di investimento sono vantaggiose o etiche. Sottoscrivere un prodotto di investimento con la banca – soprattutto sotto il consiglio un consulente finanziario dipendente – comporta rischi specifici che vanno ben oltre il tuo livello di tolleranza.

Cosa significa?
Cerchiamo di approfondire insieme.

💡 Se hai già firmato il contratto di investimento, non scoraggiarti! Continua comunque a leggere. In questo articolo troverai informazioni che ti saranno molto utili per ottenere giustizia.

Cosa vuol dire investire in banca?

Un investimento bancario rappresenta il percorso più facile per far crescere i tuoi soldi, se non hai competenze di tipo finanziario.

Investire in banca vuol dire perciò delegare a qualcun altro la gestione dei tuoi risparmi: in banca, infatti, trovi a tua disposizione consulenti finanziari dipendenti pronti a suggerirti l’attività di investimento migliore.

Non hai bisogno di studiare nulla, né di seguire in prima persona la distribuzione del portafoglio. Ti basta affidare i tuoi soldi alla banca, e lasciare che l’investimento faccia il suo corso.

Una soluzione che può sembrare allettante, certo: se non ti senti sicuro a muoverti in autonomia, o se non hai tempo da dedicare al tuo portafoglio, è comodo rivolgersi alla banca che – in fondo è vero – possiede un patrimonio di esperienza nel settore.

Comodità, dunque, e una giusta dose di sicurezza.
A cui si aggiungono le vaste possibilità di scelta: ogni banca propone infatti moltissimi prodotti di investimento tra cui scegliere, ed è facile che tu riesca a trovarne uno capace di adattarsi perfettamente alle tue esigenze.

La scelta di investire i soldi in banca sembra allora la migliore.
Ma lo è davvero? Vediamolo meglio.

Come funzionano gli investimenti bancari?
Prospettive e rischi di investire i soldi in banca

Essere consapevoli dei rischi di un investimento bancario è un passaggio fondamentale, se vuoi essere prudente. E di rischi ce ne sono parecchi, alcuni dei quali assolutamente sconosciuti a chi non lavora nel settore.

Un primo aspetto da considerare sono i costi e le commissioni associati agli investimenti bancari. Alcuni prodotti finanziari prevedono spese significative, che – ovviamente – incidono sul rendimento del tuo investimento.

Prima di firmare un contratto di investimento, sarebbe meglio conoscere il costo complessivo a cui si va incontro. Purtroppo, però, la banca su queste cose non è quasi mai chiara: molti contratti di investimento NON rispettano gli obblighi di trasparenza previsti dalla legge.

Non finisce qui. La varietà di prodotti di investimento a cui accennavamo sopra può in effetti darti l’impressione di una soluzione personalizzata. In banca troverai sempre un prodotto che si adatta meglio alle tue caratteristiche, ma questo non significa che sia quello giusto per te.

In altre parole, le proposte della banca potrebbero NON essere perfettamente allineate con i tuoi obiettivi specifici e il tuo livello di rischio. È il contrario di quanto succede con un consulente finanziario indipendente che davvero ti propone investimenti personalizzati e su misura.

Considera questo: i consulenti finanziari delle banche tendono a promuovere prodotti finanziari remunerativi per la banca. Agiscono, insomma, nell’interesse della banca per cui lavorano (e perché stupirsi?) mettendo a rischio i tuoi rendimenti possibili e così anche i tuoi risparmi.

Il problema del conflitto di interessi dei consulenti finanziari dipendenti è uno di cui si parla poco. Eppure può avere un enorme impatto sulla tua esperienza da investitore, perciò è importante prenderne atto e stare molto attenti.

Del resto, è vero: la banca propone investimenti più stabili (obbligazioni, fondi comuni, etc.); ma sono investimenti che prevedono comunque un certo livello di rischio, e spesso questo non è compatibile con la tua situazione economica. Di questo la banca dovrebbe tenerne conto; difficilmente lo fa.

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Quanto si guadagna investendo in banca?

La risposta a questa domanda non è affatto semplice. Il rendimento degli investimenti, infatti, è legato a molteplici fattori; e per gli investimenti bancari la dinamica è la stessa, a prescindere dal grado di sicurezza che l’istituto a cui ti rivolgi vuole garantirti.

Non ci dilunghiamo qui sulle variabili che incidono sui rendimenti (tra cui troviamo, in cima, le ovvie fluttuazioni del mercato). Piuttosto, vogliamo proporti un esempio per chiarire quale può essere il guadagno di un investimento bancario.

Supponiamo che tu abbia deciso di investire 10.000 euro in un fondo comune di investimento proposto dalla tua banca. Il fondo sarà composto da una varietà di asset, come azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari.

Nel corso di un anno, il fondo registra una performance complessiva positiva del 5%. Questo significa che avrai un rendimento di 500 euro in un anno.

Tuttavia, vanno considerati anche i costi e le commissioni. La gestione del fondo comune richiede spese di gestione, che la banca incassa periodicamente – anche senza dirtelo con chiarezza. Immaginiamo allora, in questo caso specifico, una commissione annuale di gestione dello 0,5% sul valore dell’investimento.

Tornando al nostro esempio, dovrai pagare una commissione di 50 euro (0,5% di 10.000 euro) per il servizio di gestione del fondo. Il costo della commissione verrà detratto direttamente dal valore dell’investimento. Il rendimento, a quel punto, non sarà più di 500 euro ma di 450 euro.

Questa operazione – ovvero la detrazione dei costi di gestione – si verifica a cadenza annuale, a prescindere dall’andamento del fondo comune. In altre parole, se il fondo comune dovesse andare in perdita, pagherai comunque una commissione di gestione.

I costi associati non rappresentano di per sé un problema.
Ma devi esserne consapevole, fino all’ultimo centesimo! Perché, se trascuri questi costi, non puoi valutare correttamente quanto conviene investire con la banca.

Cosa fare se gli investimenti bancari vanno in perdita?

Partiamo da qui: le perdite finanziarie sono una componente naturale degli investimenti, e in molti casi sono fisiologiche nel contesto delle fluttuazioni del mercato.

Inutile negare, però, che alcune perdite sono causate da pratiche scorrette commesse dagli istituti bancari. ADifesa, la nostra associazione, lo ha visto accadere più e più volte: i contratti di investimento illeciti, in Italia, sono più comuni di quanto si pensi.

Se il tuo investimento bancario è in perdita, quindi, il nostro consiglio è quello di richiedere un’analisi dei documenti contrattuali. Con ADifesa, la prima analisi è gratuita e può dirti se ci sono i presupposti per un possibile ricorso.

In seguito, con una perizia tecnica, avrai per le mani un documento che attesta nero su bianco tutte le scorrettezze della banca. Questo garantirà il massimo successo in caso di ricorso, e ti aprirà a una prospettiva che forse non avevi mai considerato: il rimborso dei soldi che hai perso.

Sì, con ADifesa recuperi finalmente le perdite finanziarie!
E dai inizio a un nuovo capitolo della tua storia finanziaria.

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