Conto corrente affidato, cosa significa?

Il conto corrente affidato è il prodotto finanziario più usato dalle PMI italiane. Qui caratteristiche, requisiti, costi e rischi.

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Sul blog di ADifesa, di conto corrente affidato si parla spesso. Conosciuto anche come fido bancario o scoperto di conto, il conto corrente affidato rappresenta uno dei prodotti finanziari di punta per le piccole e medie imprese italiane che hanno bisogno di credito.

Il meccanismo che ne sta alla base, però, merita un approfondimento; ed è quello che troverai in questo articolo.

Quando si parla di conti bancari, infatti, è facile fare confusione. Il conto corrente affidato per esempio è da considerare come una tipologia di conto corrente, che ha logiche particolari e costi specifici.

Nonché irregolarità e insidie tutte sue, a cui è necessario prestare attenzione.

Partiamo però dall’inizio, e quindi dalla definizione di conto corrente affidato, che ci è utile delineare per dissipare ogni eventuale dubbio attorno a questo prodotto finanziario.

Di cosa stiamo parlando esattamente?
Continua a leggere per scoprirlo.

 

Cosa vuol dire conto corrente affidato?

Un conto corrente affidato è un conto corrente su cui viene messo a disposizione – affidato, insomma – un importo di denaro detto, per l’appunto, fido bancario.

Il fido bancario incluso nel conto corrente è, pertanto, una forma di credito finanziario (spesso di tipo rotativo, quindi un credito revolving) che la banca consegna a chi ne fa richiesta – e risponde ai requisiti – perché venga spesa senza vincoli di alcun tipo.

In genere le imprese usufruiscono del fido bancario per gestire le spese aziendali, e in molteplici occasioni rappresenta uno strumento indispensabile per mandare avanti un’attività commerciale.

Facciamo una precisazione: trattandosi di un conto corrente, il saldo disponibile comprenderà anche i soldi effettivamente versati sul conto. Pertanto – in quanto titolare di un conto corrente – potrai spendere i tuoi soldi (o comunque quelli della tua azienda) e, se non dovessero bastare, anche quelli che la banca ti ha prestato.

Spendere più del saldo disponibile, quindi, in caso di conto corrente affidato, non ha come conseguenza diretta uno scoperto di conto. Lo scoperto di conto, piuttosto, si manifesta nel momento in cui spendi denaro extra-fido, ovvero come sconfinamento dopo aver utilizzato per intero il fido bancario.

Chiaramente il fido bancario deve essere restituito, e la sua restituzione comporta spese specifiche. Gestire un conto corrente affidato ti impone quindi di pagare:

  • i costi base di un conto corrente (es. canone mensile o annuo, imposte di bollo, etc.)
  • i costi in più relativi al credito ricevuto (tassi di interesse, CFA, etc.)

Approfondiremo questo aspetto più sotto.
Qui però vogliamo aggiungere un altro dettaglio.

A differenza di quanto accade con un semplice conto corrente, il conto corrente affidato necessita di verifiche minuziose prima di essere aperto. Verifiche portate avanti dalla banca stessa che, prima di concerti il fido bancario, valuterà la tua reputazione creditizia – contattando le Centrali Rischi, controllando eventuali segnalazioni.

Il conto corrente affidato viene quindi concesso a privati o aziende che, secondo gli istituti bancari, mostrano una certa affidabilità creditizia.

Conto corrente affidato e non affidato

Qual è la differenza tra conto corrente affidato e conto corrente affidato? La risposta è già stata data in larga parte nel paragrafo precedente.

Il conto corrente affidato prevede la possibilità di sforare il tetto del saldo disponibile, e di effettuare operazioni di pagamento con il denaro prestato dalla banca. Su quel credito – che è appunto il fido bancario – sono applicati tassi di interesse che aumentano i costi per chi ne è titolare. Costi che, nelle migliori delle ipotesi, sono pattuiti in fase di contratto, e quindi prevedibili.

Il conto corrente non affidato è invece un conto corrente base – con funzionalità specifiche se si tratta di un conto per imprese, ma comunque funzionalità di base. Con un conto corrente non affidato puoi utilizzare soltanto i soldi che hai versato. Questo significa che, se per esempio utilizzi il conto per pagamenti periodici – utenze, affitto, etc. – ma esaurisci il saldo a disposizione, commetti in automatico un inadempimento e sei esposto a eventuali denunce.

Un conto corrente non affidato può comunque ottenere un fido bancario, se ne fai richiesta. Ma, perché sia approvata, devi sempre rispondere ai requisiti già menzionati sopra.

I costi di un conto corrente affidato

I costi di un conto corrente affidato si dividono in costi tipici di un conto corrente (fissi e variabili) e costi relativi all’affidamento vero e proprio.

Non è possibile fornire qui, in questo articolo, cifre precise: stiamo parlando in fondo di un prodotto finanziario, e ogni banca applica ai suoi prodotti prezzi differenti.

Possiamo però elencare le voci di costo proprie di un conto corrente, in particolare di un conto corrente affidato. Va sottolineato che i costi fissi e variabili si riscontrano generalmente in tutti i conti correnti, a prescindere dalla presenza o meno di un fido.

Ci riferiamo, in altre parole a:

  • canone periodico, mensile o annuo
  • spese per l’invio di estratti conto e documenti
  • canone aggiuntivo per il web banking
  • eventuali spese di recesso
  • commissioni sui pagamenti (bonifici o altro)
  • commissioni sui prelievi e tasso di cambio
  • imposte di bollo

Nel caso di affidamento sul conto, bisogna invece tenere in considerazione altri due costi fondamentali:

  • commissioni di affidamento
  • tassi di interesse sul fido

Le commissioni di affidamento – dette anche Commissione Disponibilità Fondi – sono regolamentate dal T.U.B. (Testo Unico Bancario) e non possono superare un certo limite, stabilito al 2% annuo sull’importo del fido. Si tratta di una commissione calcolata sul fido bancario, e che viene applicata anche se il fido non è stato utilizzato.

I tassi di interesse sul fido invece si pagano su quella parte di fido che viene utilizzata effettivamente, e il loro valore è pattuito per accordo e definito nel contratto bancario.

Conto corrente affidato e rischio anatocismo

Il conto corrente affidato è il prodotto finanziario che, più degli altri, è esposto al rischio di anatocismo bancario.

Se non sai cos’è l’anatocismo bancario, proviamo qui a spiegartelo in breve. In buona sostanza, l’anatocismo è una pratica scorretta che la banca compie sul tuo conto corrente con fido, e che ti porta a pagare più di quanto dovresti.

Ma come ci riesce?
Capitalizzando gli interessi del tuo conto.

La banca infatti, e come abbiamo già detto, applica dei tassi di interesse a quella parte di fido che hai speso. In altre parole, il fido che hai speso è il prestito che hai ricevuto; quanto devi restituire (il debito, insomma) è composto dal prestito più gli interessi.

Con l’anatocismo, però, la banca compie questo illecito: ogni tre mesi calcola il tuo debito (fido speso + interessi) e nei tre mesi successivi applica a questo altri interessi.

Il tasso di interesse – che rappresenta quindi il costo del fido bancario – diventa così parte del fido, come se fosse saldo spendibile. Ma così non è, ed è lì che si nasconde l’illecito della banca.

Il problema dell’anatocismo, e quindi della capitalizzazione degli interessi, riguarda quasi il 70% dei conti correnti affidati. Ciò non vuol dire che non dovresti aprirne uno: di certo, però, devi prestare molta attenzione.

Il conto corrente affidato va tenuto sotto controllo

Chi ha un conto corrente affidato – magari anche chiuso, ma non più di dieci anni fa – farebbe bene a tenerlo sotto controllo.

Vale a dire a chiedere una verifica sul conto, farlo guardare da occhi esperti. La nostra associazione, che di questo si occupa da anni, ha riscontrato finora un numero incredibile di illeciti bancari sui conti con fido.

Illeciti come quello che ti abbiamo appena raccontato, e che finiscono per trascinare i correntisti in un sovraindebitamento difficile da gestire.

Succede soprattutto con le piccole e medie imprese, con gli affidamenti alle aziende e i conti correnti business. Eppure in pochi sanno che l’anatocismo bancario sul conto affidato dà diritto al rimborso degli interessi in eccesso. Rimborso che spesso supera le migliaia di euro, e così è stato per molti dei nostri associati che si sono fatti aiutare da noi.

Se hai un conto corrente affidato – o lo hai avuto in passato ma ti è stata richiesta la revoca del fido – puoi richiedere una consulenza lasciandoci un messaggio qui.

Se invece un conto corrente affidato non ce l’hai ancora, ma conosci qualcuno che ne è titolare, condividi questo articolo sui tuoi social e spargi la voce!

Associazione ADifesa