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Carta di credito rateale, è davvero la soluzione migliore?

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Carta di credito rateale, è davvero la soluzione migliore?

Le carte di credito rateale sono diverse da come te le raccontano. Scopri se è davvero la soluzione migliore per le tue tasche. Leggi l’articolo su ADifesa!

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Una fonte di denaro infinita sulla propria carta.
Chi sceglie una carta di credito rateale, la immagina esattamente così: un prestito bancario che si “rigenera” periodicamente, disponibile in qualunque momento per ogni acquisto.

Questo è, per lo meno, quello che propongono le finanziarie.
Ma la verità delle carte di credito rateale (o revolving) è ben diversa, e l’illusione del denaro facile si trasforma ben presto in un incubo finanziario. Un incubo fatto di interessi altissimi, talvolta ben oltre il tasso soglia usura; di spese aggiuntive nascoste nel contratto; di meccanismi complicati sempre a scapito dei consumatori.

Ecco perché devi fare attenzione prima di chiedere una carta di credito rateale. E non solo: se conosci persone che usano regolarmente una revolving, faresti bene a metterli in guardia. Essere consapevoli dei rischi è il primo passo per non farsi fregare, ed è fondamentale – prima della firma del contratto – valutare con cautela i costi e gli obblighi che comporta.

In questo articolo analizzeremo insieme come funziona una carta di credito rateale, quali sono le differenze rispetto a una carta di credito tradizionale e, soprattutto, quali sono i rischi legati al suo utilizzo, per esempio quando non riesci a pagare le rate di rimborso. Perciò continua a leggere, e scopri quello che le agenzie di credito non ti dicono mai!

Come funziona la carta di credito a rate?

La carta di credito rateale, anche conosciuta come carta di credito revolving, funziona come un prestito personale concesso dalla banca o da un’agenzia di credito. Tuttavia, a differenza di un comune prestito, la carta di credito a rate ti consente di avere accesso a una linea di credito che si rinnova automaticamente ogni volta che viene effettuato un pagamento parziale o totale dell’importo che ti hanno prestato.

In pratica – quando usi una carta di credito rateale – non stai utilizzando il denaro del tuo conto corrente; piuttosto stai prendendo in prestito denaro dalla banca che ti ha concesso la carta. Su quel denaro, che va restituito in base alle modalità previste nel contratto, dovrai poi pagare gli interessi passivi nonché eventuali spese aggiuntive e commissioni. Ogni mese, fino al rimborso dell’intera somma.

La carta di credito rateale, in effetti, può apparire come un’opzione interessante quando hai bisogno di soldi nel breve periodo, ovvero immediatamente; succede, per esempio, quando non riesci a coprire le piccole spese quotidiane con i soldi che già hai sul conto. La carta, infatti, ti dà la possibilità di pagare sul momento solo una parte dell’importo – quello che viene definito “saldo in sospeso” – e di rimborsare il resto in seguito con comode rate mensili. Consente, insomma, di diluire il costo dell’acquisto nel tempo, senza dover ricorrere a prestiti personali o altre forme di finanziamento.

Il problema è che la carta revolving è insidiosa.
Parliamo infatti di un finanziamento quasi impossibile da gestire, perché

  • le rate mensili sono ingombranti, per via dei tassi di interesse altissimi (i più alti nel mercato del credito a consumo)
  • il debito si accumula a una velocità esponenziale.

Considera questo: in una carta di credito rateale, la modalità di erogazione del prestito è a rotazione; da lì la definizione di “revolving” che in inglese vuol dire, appunto, rotatorio. Il fatto che la linea di credito si rigeneri ogni volta che paghi una rata mensile porta, di fatto, a un aumento del denaro in prestito. Un aumento che, con il tempo, diventa sempre più difficile arginare.

Così la facilità di accesso al denaro si trasforma in una trappola finanziaria: il debito da restituire, a poco a poco, sarà tanto grande da superare le tue possibilità di rimborso. Nel giro di poco tempo, potresti ritrovarti in una spirale di indebitamento capace di trascinarti persino alla bancarotta.

Differenze con la carta di credito tradizionale

La principale differenza tra una carta di credito rateale e una carta di credito tradizionale sta nella modalità di pagamento.

Con la carta di credito tradizionale, il denaro che hai speso deve essere rimborsato entro una data specifica, e senza interessi. Anche in questo caso è previsto un plafond messo a disposizione dalla banca: si tratta di un limite massimo di denaro che la banca ti consente di utilizzare per effettuare acquisti o prelevare contanti.

Il limite di spesa prefissato di una carta di credito tradizionale non può essere superato senza il consenso preventivo della banca. Perciò, se il tuo limite di spesa è di 1000 euro, non puoi fare acquisti o prelevare contanti per un importo superiore, a meno di non aver prima richiesto – e ottenuto – un aumento della linea di credito.

Questo meccanismo aiuta a prevenire il rischio di sovraindebitamento che può invece verificarsi con la carta di credito rateale, che prevede invece una linea di credito che si rigenera continuamente e che può far crescere il debito a dismisura. Le carte di credito tradizionali sono quindi considerate meno rischiose rispetto alle carte revolving, perché senza credito rotatorio il rischio di indebitamento è limitato.

Cosa succede se non paghi le rate della carta revolving?

Se non riesci a pagare le rate della carta di credito revolving, le conseguenze possono essere piuttosto gravi.

In primo luogo, la banca inizierà a inviarti solleciti di pagamento. Questi solleciti – che avvengono solitamente via posta o tramite telefonate da parte dei servizi di recupero crediti – ti inviteranno a saldare il debito nel minor tempo possibile. E se non rispondi, la situazione può degenerare rapidamente, sfociando in una segnalazione come cattivo pagatore.

Ma non solo. Il mancato pagamento delle rate in genere attiva in automatico gli interessi di mora, ovvero interessi aggiuntivi che vengono applicati sulle rate non pagate entro la scadenza prevista. Questi interessi possono aumentare considerevolmente l’importo del debito, il che renderà sempre più difficile l’estinzione del debito. La questione degli interessi moratori però è particolare: la mora, infatti, può essere applicata a patto che non aumenti gli interessi oltre il tasso soglia usura. Torneremo in seguito su questo punto, perché per un debitore in difficoltà può fare la differenza.

Un’altra possibile – e quasi sempre inevitabile – conseguenza è la sospensione del credito. La banca può decidere di interrompere la linea di credito e bloccarti la carta di credito rateale. E questo significa che:

  • non potrai più effettuare acquisti con la carta
  • non avrai accesso al denaro che ti serve
  • dovrai comunque pagare il debito che rimane

Significa, in altre parole, una situazione di indebitamento complicata e frustrante, da cui è difficile uscire. A tal proposito, sul nostro blog, c’è un articolo che parla proprio di questo: su Carte revolving, come uscirne? puoi leggere alcuni consigli di ADifesa sulla “trappola revolving”.

Insomma, le conseguenze del mancato pagamento di una carta rateale sono sempre gravi e dannose. È quindi importante fare attenzione quando si decide di utilizzare uno strumento di credito come questo; se si hanno difficoltà a saldare il debito, è sempre consigliabile cercare aiuto da un professionista del settore finanziario o da un avvocato specializzato.

Oppure da un’associazione consumatori come ADifesa.

ADifesa può darti una mano, ma in che modo?

Come abbiamo visto, la carta di credito rateale sfocia facilmente in un accumulo di debiti difficile da gestire, con interessi tanto alti da impedire una restituzione del prestito in serenità. Spesso, però, tra le cause dell’indebitamento smisurato ci sono gli interessi pagati in eccesso, vale a dire interessi illegali.

Ricordi cosa abbiamo scritto prima sugli interessi moratori?
Gli interessi di mora si applicano a seguito di un ritardo nel pagamento della rata. L’importo degli interessi però deve rimanere comunque sotto la soglia del tasso usura. Questo, purtroppo, non succede quasi mai. E non solo: le carte di credito rateali prevedono nella maggior parte dei casi una sfilza di spese e commissioni che, sommate al tasso di interesse legale, non fa che aumentarlo fino all’usura.

Tassi di interesse così ambigui influiscono molto sulla difficoltà di gestione del prestito. Per questo, quando non riesci a pagare il tuo prestito, è importante che ti rivolga a un professionista specializzato. ADifesa, per esempio, si occupa di questo. La nostra associazione conta su un team di esperti che può farti ottenere il recupero degli interessi in eccesso e liberarti così, finalmente, dalla trappola della carta revolving.

E l’iter è semplicissimo: puoi metterti in contatto con uno dei nostri consulenti compilando il modulo qui sotto. A quel punto ADifesa analizzerà il caso specifico e valutare se ci sono le condizioni per richiedere il recupero degli interessi illegali. Dopo una prima indagine gratuita sui documenti, l’associazione procederà con un reclamo formale in banca e poi con un ricorso stragiudiziale.

Il tutto senza pagare un euro in anticipo.

Se hai già una carta di credito rateale, o se conosci qualcuno che possiede una, il supporto di ADifesa sarà insostituibile. Contattaci subito per una consulenza legale personalizzata, indicazioni e assistenza per tutelare al meglio i tuoi diritti.

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