Per quale tipo di prestito puoi chiedere un rimborso?

Visual ADifesa – Blog – Rimborso prestito, per quale tipo di prestito puoi chiederlo?

Per quale tipo di prestito puoi chiedere un rimborso?

Il rimborso del prestito è previsto dalla legge, eppure sono in pochi a saperlo. Ma per quale tipo di prestito puoi fare richiesta? Scoprilo qui.

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Probabilmente ne avrai sentito parlare tra amici e famigliari, eppure non hai ancora capito bene di cosa si tratta. E fidati, non è poi così strano.
Sulla questione dei rimborsi sui prestiti aleggia infatti una sorta di mistero, quasi come se far valere i propri diritti fosse – per qualche ragione – motivo di scandalo.

Ciò nonostante, il rimborso di un prestito è praticamente una prassi quando c’è di mezzo un contratto di finanziamento non esattamente regolare. E questo, noi di ADifesa, possiamo garantirtelo, perché da anni ci occupiamo di illeciti bancari sui prestiti, e sono centinaia e centinaia le persone che grazie a noi si sono visti accreditare il bonifico di rimborso direttamente sul proprio conto.

Dunque, appurato che il risarcimento non spetta di certo solo a chi è esperto di normativa bancaria – sebbene saperne di normativa bancaria serva eccome, come scoprirai più avanti –, quello che ti resta da capire è se tu, così come già è successo ai nostri associati, puoi accedere al rimborso cospicuo (molto spesso a tre zeri!) di parte del tuo prestito.

Prima di farti scoprire, però, quali sono le tipologie di prestito interessate da questa possibilità, ADifesa ci tiene a spiegarti in cosa consiste esattamente un rimborso del prestito, così da aiutarti a chiarire le idee e decidere con lucidità qual è la strada migliore da percorrere.

Che cosa s’intende per rimborso di un prestito?

L’espressione «rimborso di un prestito» è alquanto ambigua, e tale ambiguità è probabilmente il motivo principale per cui, riguardo quest’argomento, esiste sempre tanta confusione.

Infatti, dobbiamo specificare che con «rimborso di un prestito» possiamo intendere due cose:

  • il rimborso verso la banca, attraverso rate mensili che coprono il debito
  • il rimborso verso il cliente, con un accredito che ripaga le spese pagate in eccesso.

Il secondo punto è quello che interessa a noi in questo momento.

Sarebbe, in effetti, più corretto parlare di recupero interessi sul prestito perché, di fatto, il rimborso ha a che vedere con interessi, commissioni e spese extra che vengono incluse nella tua rata mensile e che però non dovresti – o non avresti dovuto – pagare.

In breve, dunque, una volta individuato l’ammontare di questa cifra che hai pagato in eccesso, è possibile avanzare una richiesta alla banca – tramite un reclamo formale e/o un ricorso in via stragiudiziale – per recuperare tutto ciò che non avresti dovuto versare in precedenza.

Il recupero degli interessi sul prestito è quindi quasi sempre cospicuo, come menzionavamo poco sopra. Perché l’accumularsi di costi e commissioni spesso porta a raggiungere cifre consistenti, a due o tre zeri a seconda dell’entità del prestito che ricevuto.

Quando puoi richiedere un rimborso parziale del prestito?

È importante tenere a mente che il rimborso interessa cessioni del quinto che sono state estinti in anticipo, ma anche prestiti personali e carte revolving che sono state contestate sia prima che dopo l’estinzione.
Si tratta di un’informazione fondamentale, che non puoi assolutamente trascurare.

Nel caso delle cessioni del quinto, il meccanismo di rimborso – o meglio, il meccanismo che ti porta a pagare più di quanto dovresti – ruota proprio attorno all’estinzione anticipata.

Diverso è invece il caso di prestiti personali e carte revolving. In questo caso, il rimborso può essere ottenuto anche quando il prestito è ancora in corso. Questo succede perché spesso le agenzie di credito promuovono con pubblicità ingannevoli i loro prestiti personali o le carte revolving, falsando i valori del TAEG. È proprio questa operazione qui che rende possibile il rimborso.

In questa sede proveremo a spiegartelo in parole semplici, ma sappi che sul blog di ADifesa puoi trovare moltissimi contenuti sul recupero interessi e sull’estinzione anticipata. Pertanto, se la spiegazione qui sotto dovesse sembrarti poco chiara, ti raccomandiamo di sfogliare la nostra sezione Ricorso bancario.

L’estinzione anticipata e il rimborso della cessione

Quando sottoscrivi un accordo con la banca per ottenere una cessione del quinto, firmi un contratto che esplicita quale sarà il piano di ammortamento. Ovvero:

  • durata del rimborso (cioè il numero di rate);
  • tassi di interesse sul prestito applicati alla rata mensile;
  • commissioni e costi accessori all’intera durata del rimborso;
  • accordi su un eventuale polizza assicurativa.

Dunque, all’interno della documentazione bancaria, è già scritto quanto dovrai sborsare per coprire il debito e le spese previste per tutta la durata del piano di rimborso. Se hai firmato un contratto di dieci anni, la tua rata mensile includerà anche interessi, costi e commissioni relativi alla durata di dieci anni.

Nel momento in cui estingui in anticipo il tuo debito, versando il debito che ti resta in una rata unica finale, ti ritrovi – praticamente senza accorgertene – a pagare spese che non ti spettano, cioè quelle relative a un periodo in cui non hai più rapporti con la banca.

Può sembrare complicato, ma non lo è.
Se il tuo piano di ammortamento prevedeva una durata di dieci anni, nel calcolo delle rate mensili saranno state inserite le spese relative a dieci anni di rapporti con la banca.
Se però hai estinto il tuo prestito in soli cinque anni, nel calcolo della rata finale non ti sono state detratte in automatico le spese dei cinque anni successivi.
Eppure così avrebbe dovuto essere.

Il rimborso della cessione del quinto è un rimborso di quella cifra pagata in eccesso.

La pubblicità ingannevole e il rimborso del prestito

Quanto detto poco sopra in merito alle cessioni del quinto, vale grosso modo anche per i prestiti personali e le revolving. Come forse già saprai, il TAEG è un valore che include generalmente non solo gli interessi sul prestito, ma anche tutti gli altri costi extra applicati al prestito.

Ci riferiamo quindi ai costi di commissione, alle spese d’assicurazione, e a molte altre voci di costo che sono sempre presenti sul contratto.

Quello che però si è verificato nel corso degli anni è che i tassi di interesse mostrati in fase promozionale, che sia in pubblicità o tramite un consulente, si sono rivelati inesatti e più “sostanziosi”.

Insomma, spesso, chi firma un contratto di prestito e inizia a versare le rate di rimborso, si accorge che qualcosa non quadra nel piano di ammortamento. In altre parole, è facile rendersi conto – a prestito avviato – che si sta pagando alla banca una cifra maggiore di quella prospettata.

A quel punto una perizia approfondita può far emergere tutte le scorrettezze contrattuali, ed è su quelle che è possibile in seguito fare richiesta di rimborso.

Le tipologie di prestito per cui puoi ottenere un rimborso

Come avrai capito, dunque, il rimborso interessa qualsiasi prestito chiuso in anticipo ma comunque pagato per intero.

In particolare, anche grazie al supporto di ADifesa, puoi provare a ottenere un rimborso su queste tipologie di prestito qui sotto elencate:

  • prestiti personali per liquidità;
  • prestiti personali finalizzati;
  • cessioni del quinto;
  • finanziamenti tramite carte revolving.

Ovviamente, va detto che nel corso degli anni le banche hanno sistemato – e dunque regolarizzato! – i contratti di prestito che sottopongono ai loro clienti.

Per cui, sui prestiti sottoscritti negli ultimi cinque anni difficilmente la banca applica questo tipo di giochino furbo. Anzi ad oggi i contratti bancari sono molto più trasparenti rispetto a quelli elaborati qualche anno fa.

Se volessimo fare una considerazione più precisa, potremmo dirti che a risentire delle irregolarità contrattuali di cui ti abbiamo parlato fino ad adesso sono i prestiti personali sottoscritti dal 2009 al 2016, ma anche le carte revolving ottenute tra il 2000 e il 2016. Per le cessioni del quinto invece bisogna guardare ai contratti estinti in anticipo dal 2012 in poi.

Pertanto, se in questi intervalli di tempi menzionati qui sopra hai ricevuto un prestito personale, o hai estinto in anticipo una cessione del quinto (anche rinnovandola), oppure hai iniziato ad usare una carta revolving, dovresti prendere in seria considerazione la possibilità di avviare un controllo sul tuo finanziamento.

Cosa fare per ricevere il rimborso del prestito?

Il controllo del finanziamento – ovvero l’indagine approfondita su contratto e documentazione bancaria – è di fatto il primo passo per aprire la strada verso il rimborso del prestito.

È infatti all’interno della documentazione che è possibile rintracciare tutto ciò che serve, ed è da lì che si parte per formulare una richiesta formale alla banca, con o senza ricorso.

L’iter è abbastanza lineare. Si parte, appunto, dalla perizia sui documenti; si procede con una lettera di reclamo da indirizzare alla banca; si attende a quel punto un riscontro e, nel caso di mancata collaborazione, si procederà per via stragiudiziale tramite un organo come l’Arbitro Bancario Finanziario.

In questo articolo, non vogliamo dilungarci sulla procedura burocratica in sé. Anche in questo caso, infatti, molto è stato detto sul nostro blog e potrai saperne di più sfogliando i nostri articoli.

Quello che ci preme dire, però, è che sono altissime le possibilità di ricevere un rimborso bancario sulle tipologie di prestito elencate nel paragrafo precedente. La normativa italiana, specie in materia banca, è sempre dalla parte del cittadino, e la nostra lista di Casi reali ne è la prova.

Ma per accedere a certe cifre – o comunque, per assicurarti che tutto proceda per il meglio – è importante che tu scelga di affidarti a dei professionisti con esperienza.

La fregatura infatti è dietro l’angolo.
Sono moltissimi i presunti esperti che in realtà non sanno bene come risolvere il problema del tuo prestito e, soprattutto!, in che modo quantificare il recupero delle spese in eccesso.

L’Associazione ADifesa, invece, ha alle spalle anni di lavoro nel settore bancario, nonché un grosso numero di testimonianze e recensioni.

Se stai cercando qualcuno che possa seguire il tuo caso, dalla perizia fino al ricorso, il nostro team è a tua completa disposizione. Ti basterà compilare il form qui sotto, e aspettare un consulente ADifesa si metta in contatto con te. Ci metterà pochissimo tempo, te lo promettiamo.

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