La carta di credito revolving è una comodità che nasconde insidie. Ecco a cosa devi prestare attenzione per evitare i rischi di un debito infinito.
Certo, piacciono ancora molto.
Eppure le carte di credito revolving sono, di fatto, strumenti insidiosi per i clienti di banca. Quasi perfidi, ecco. Sottoscrivere una carta revolving, infatti, significa finire dentro un ciclo di debito infinito che è persino difficile da comprendere.
Secondo gli esperti del settore, e anche per nostra esperienza, le carte di credito revolving sono quindi trappole finanziarie: da un lato appaiono come la soluzione perfetta per gestire le spese quotidiane; dall’altro ti spingono a pagare tassi di interesse così alti da gettarti quasi sul lastrico.
Se hai una carta di credito revolving, questo articolo che stai per leggere è dedicato a te. Perché ci sono degli aspetti a cui devi stare prestare la massima attenzione quando gestisci un credito revolving. Aspetti che le banche omettono, pur di guadagnare.
È arrivato però il momento di fare chiarezza.
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Intanto, come funziona la carta di credito revolving?
Lo saprai già, ma è bene chiarire. Una carta di credito revolving è uno prodotto bancario che offre una linea di credito rinnovabile. In pratica, firmando il contratto, hai a disposizione una somma di denaro da utilizzare – quando vuoi – per i tuoi acquisti. Ogni volta che spendi il saldo disponibile si riduce, ma viene ripristinato man mano che effettui i pagamenti.
Qual è la differenza con una carta di credito tradizionale? Semplice: la modalità di rimborso. La carta di credito tradizionale prevede un rimborso a saldo, che può essere parziale o totale in un’unica soluzione. La carta di credito revolving, invece, prevede un rimborso rateale. Ricapitolando:
- carta di credito tradizionale → rimborso a saldo
- carta di credito revolving → rimborso rateale
Ed è proprio la modalità di rimborso a rendere la carta di credito revolving una trappola. Perché, se il rimborso è rateale, ogni rata mensile includerà delle spese accessorie (es. spese di incasso rata) un tasso di interesse tra i più alti in circolazione.
Considera che, nel trimestre ottobre-dicembre 2024, il tasso di interesse medio delle carte di credito revolving è pari al 15.62%, con un tasso soglia usura che arriva fino al 23.52%.
Questo succede anche perché le carte di credito revolving costituiscono un grosso rischio per le banche. Nel senso che, quando viene emessa una carta revolving, ci sono alte probabilità che il debito finisca in uno stato di insolvenza.
Per altor, le carte di credito revolving sono l’unico prodotto finanziario che viene rilasciato in tempi brevissimi. A differenza degli altri prestiti personali – per cui è necessaria una verifica preliminare e un iter a volte lungo mesi – una revolving ti consente di avere nuova liquidità in poco tempo e senza processi di istruttoria.
Una comodità che si paga con gli interessi.
Quali sono i veri rischi della carta di credito reateale?
Come avrai intuito, ciò che rende la carta revolving uno strumento problematico è soprattutto la sua natura di carta di credito rateale. Il rimborso a rate ti intrappola infatti dentro un ciclo di indebitamento da cui è quasi impossibile uscire.
Ma quali sono, nel dettaglio, i rischi di una revolving? In altre parole, cosa può succedere al tuo debito se lo gestisci tramite un contratto di credito revolving? Ci sono almeno tre conseguenze che devi considerare.
Tre conseguenze che sono anche tre campanelli di allarme.
Perché se è vero che la carta di credito revolving è insidiosa, rimane anche uno prodotto spesso illecito da cui si può uscire tramite vie legali.
Vediamo quali sono questi tre rischi.
Tassi di interesse troppo alti
La carta di credito revolving, come qualsiasi altro prodotto finanziario di credito a consumo, impone il pagamento di interessi passivi. Anche in questo caso i tassi di interesse che ti dicono quale sarà il costo del prestito, e quindi quelli da osservare con massima attenzione, sono TAN e TAEG. Di cosa si tratta?
- il TAN è il Tasso Annuo Nominale: indica il valore puro degli interessi che devi pagare.
- il TAEG è il Tasso Annuo Effettivo Globale: esprime invece il costo totale che comprende sia gli interessi che le spese di incasso della rata, le coperture assicurative e gli oneri per l’invio degli estratti conto.
In linea generale, il contratto di banca dovrebbe essere chiaro sul valore percentuale dei tassi di interesse, perché gli istituti di credito sono obbligati alla trasparenza, ai sensi dall’art. 117 TUB. Tuttavia, nonostante gli obblighi, spesso non succede.
In mezzo a TAN e TAEG, si possono nascondere dei costi che incidono pesantemente sul costo finale del prestito. Tra commissioni varie e spese amministrative, il tasso effettivo arriva così a superare il tasso soglia e, nel giro di poco tempo, ti trascina in un debito senza fine.
Il problema del debito infinito
La triste verità, poi, è che dal debito delle carte revolving è difficile uscirne. Un articolo pubblicato qualche anno fa definiva le carte revolving «revolver», sfruttando un gioco di parole che spiega perfettamente l’entità del problema.
Le carte revolving sono una tipologia di debito soffocante, e proprio per loro struttura: avendo a disposizione una fonte di liquidità pressoché inesauribile, ti ritroverai in un circolo vizioso di spesa e rimborso che – nel lungo termine – diventerà ingestibile.
La quota di rimborso mensile, infatti, di base corrisponde ad appena il 3% del prestito che ti hanno concesso. Riuscire a estinguere il debito diventa in questo modo un’impresa impossibile.
Molti dei nostri associati sono rimasti vittime di carte revolving, e solo grazie al nostro aiuto – e a un cospicuo rimborso da parte delle banche ottenuto tramite noi – sono riusciti infine a liberarsi di una revolving.
È bene dunque prestare molta attenzione.
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Contratto di prestito poco chiaro
Non sempre il contratto di una carta revolving chiarisce quali sono le voci di costo incluse nel tuo piano. Come abbiamo detto poco sopra, il valore del TAEG comprende i costi complessivi di una carta revolving.
E quali sono esattamente questi costi? Se hai una carta di credito revolving, tieni a mente che stai pagando:
- Spese per gli acquisti effettuati con il fido
- Spese di incasso rata
- Costi relativi all’invio dell’estratto conti
- Eventuali coperture assicurative
- Tasso di interesse
- Commissioni sui prelievi
Conoscere le voci di costo è importante, perché solo in questo modo puoi difenderti da eventuali fregature.
Fregature che sono, tra l’altro, molto frequenti. Soprattutto quando ci sono di mezzo le carte revolving. Nella nostra esperienza abbiamo ottenuto rivalsa su moltissime banche che avevano commesso un illecito.
Il tuo caso potrebbe rientrare fra questi.
Cosa fare per sbarazzarsi della carta di credito revolving?
Per liberarsi di una carta di credito revolving servono due cose: un piano strategico e un po’ di disciplina. Il che, in effetti, complica la faccenda. Qui però vogliamo darti alcuni consigli.
Perché, per quanto difficile possa sembrare un’impresa del genere, sappiamo pure che un consiglio giusto può cambiare la direzione di una vita, specie se finanziaria. Ecco allora, in sintesi, cosa dovresti fare per uscire da una carta di credito revolving:
- Valuta la tua situazione finanziaria, quindi
- calcola il debito residuo della carta
- analizza il tuo budget personale
- studia un piano di risparmio mensile
- Contatta l’istituto di credito per chiedere
- come fare un’estinzione anticipata
- se ci sono costi extra di chiusura
- come strutturare un piano di rimborso
- Organizzati per il piano di rimborso, ovvero
- stabilisci obiettivo e date
- paga ogni mese una rata mensile
- automatizza i tuoi pagamenti
- Riduci le tue spese quotidiane o superflue
- Valuta la possibilità di una fonte di reddito extra
- Prova la strada del consolidamento debiti
- Chiedi aiuto a un’associazione consumatori per
- procedere con un saldo e stralcio
- chiedere l’applicazione della legge 3/2012
Con questi accorgimenti, uscire dal debito delle carte revolving ti sembrerà un percorso fluido e senza intoppi. Nonostante le difficoltà e i sacrifici a cui dovrai andare incontro.
👉 Leggi anche: Troppi debiti da pagare nel 2024, cosa fare?
E se la carta di credito revolving fosse illecita?
Nel corso degli ultimi anni, sempre più spesso i titolari di carte revolving si sono rivolti all’autorità giudiziaria. E i motivi sono diversi: tassi di interesse usurai, contratto irregolare, clausole vessatorie, mancata trasparenza da parte della banca.
In pochi sanno però che circa due carta revolving su tre sono illecite. Cioè contro la legge. E non è un dettaglio da poco: la normativa italiana infatti è sempre dalla parte del debitore. E in caso di carta di credito revolving illecita dà diritto al rimborso delle somme pagate in eccesso, a cui si aggiunge per altro una riduzione delle rate mensili future.
Lo sanno in pochi, eppure è una realtà concreta che noi di ADifesa conosciamo benissimo.
Se hai dubbi sulla tua carta revolving, rivolgiti ai nostri consulenti. Anche perché, oltre al debito soffocante, con una carta revolving illecita rischi anche di rovinare la tua reputazione creditizia. Con tutte le conseguenze del caso.
La nostra associazione ha infatti una lunga esperienza in fatto di carte revolving. Negli anni abbiamo aiutato migliaia di debitori in difficoltà, e sappiamo bene come comportarci per farti ottenere giustizia – sia in un ricorso giudiziale che stragiudiziale.
👉 Leggi il caso studio su una carta di credito revolving Findomestic
Per aiutarti ci serve solo: il contratto, il documento di sintesi e l’estratto conto. Poi, ad analizzare la tua situazione, ci penseranno i nostri consulenti. E se non trovi o non hai più la documentazione, non preoccuparti! Possiamo richiederla noi alla tua banca o alla finanziaria che ha rilasciato la carta. Basta solo qualche dato per poterla reperire.
Claudio Dell'Unto
ho due carte di credito con Agos! una l’ho fatta bloccare ed una in essere…ma non la sto usando piu e sto solo pagando la rata ogni mese!!!