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Prescrizione debito, è davvero la soluzione giusta?

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Prescrizione debito, è davvero la soluzione giusta?

Aspettare la prescrizione del debito non sempre è una scelta conveniente. Ma quali alternative hai? Scoprilo qui.

Quando i debiti sono troppi, l’ansia ci impedisce di essere lucidi. E così ci affidiamo a soluzioni-miraggio, quasi sempre sbagliate.

La prescrizione del debito è una di queste. L’idea che dopo un certo periodo, i tuoi debiti possano svanire senza ripercussioni può sembrare, agli occhi di chi è disperato, la via d’uscita perfetta. Purtroppo non è così.

In questo articolo scoprirai che fare affidamento in realtà è un rischio. E che ci sono alternative più valide per liberarti dai debiti.

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Quando va in prescrizione un debito con la banca?

Di solito, in Italia, un debito con la banca va in prescrizione una volta superati i 10 anni. Quindi, se i tuoi debiti non pagati risalgono a più di dieci anni fa, c’è una certa probabilità che siano andati in prescrizione. Così infatti stabilisce l’art. 2946 del Codice Civile, che però a tal proposito aggiunge anche un altro dettaglio. L’articolo in fatti dice: «Salvi i casi in cui la legge dispone diversamente, i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di dieci anni»

Salvi i casi in cui la legge dispone diversamente. In altre parole, non tutti i debiti vanno in prescrizione secondo le stesse tempistiche. Esistono invece delle differenze, che sono anch’esse indicate nel Codice Civile. Vediamole nel dettaglio:

👉 Per i mutui ipotecari o i prestiti, vale la regola dei 10 anni. Se hai ricevuto da una banca del denaro in prestito, bisogna comunque aspettare dieci anni prima che il debito si annulli.

👉 Per le carte di credito, anche revolving, sempre 10 anni. Se hai utilizzato una carta di credito (tradizionale o revolving) e non hai più potuto rimborsare l’importo dovuto, la prescrizione è sempre di dieci anni.

👉 Per i conti correnti e gli affidamenti bancari, 10 anni. Un conto scoperto è comunque considerato un debito bancario e servono dieci anni per annullarlo. Trascorso questo tempo, la banca non potrà più richiedere il pagamento.

E allora, dove sta l’eccezione?  Eccola qui:

👉 Per gli interessi moratori o passivi, bastano 5 anni. Gli interessi sui debiti si prescrivono in un periodo decisamente più breve, soltanto cinque anni, secondo le disposizioni di un altro articolo del Codice Civile, l’art. 2948.

Ma perché è aspettare la prescrizione è inutile?

Come abbiamo già detto, la prescrizione del debito impedisce ai creditori di riscuotere un debito una volta passato un certo periodo di tempo – che siano 5 o 10 anni. Arrivare alla prescrizione, però, non è così semplice. Perché non basta aspettare.

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Che significa? Supponiamo che tu, a un certo punto, decida di provare a toglierti il peso del debito, per esempio facendo appello alla legge di sovraindebitamento. A quel punto, sarebbe come riconoscere l’esistenza del debito. In altre parole: ammetti di essere consapevole di un debito non pagato. Così si azzera il conteggio degli anni che servono per arrivare alla prescrizione. E sei costretto a ricominciare da capo.

La stessa cosa succede se la banca decide di adire vie legali. Nel momento in cui la banca ti porta in Tribunale, di fatto preme il pulsante Reset su questo contatore, e lo fa ripartire da zero. Questo meccanismo è disciplinato nell’art. 2943 del Codice Civile, e viene definito atto interruttivo di prescrizione

Cosa rientra negli atti interruttivi di prescrizione, secondo l’art. 2943 C.C.?

Ecco cosa conta come atto interruttivo, secondo l’art. 2943 del Codice Civile (“Interruzione da parte del titolare”):

  • citazione in giudizio
  • riconoscimento del debito
  • ingiunzioni di pagamento
  • lettera formale di pagamento

Quest’ultimo punto merita un’attenzione particolare. Per interrompere la prescrizione del debito non basta un semplice sollecito di pagamento. Al contrario, serve un vero e proprio avviso di accertamento.

Allora, cosa fare? Ecco le soluzioni alternative alla prescrizione

Dunque ora dovrebbe esserti chiaro: sperare nella prescrizione di un debito non è la strategia migliore. Ci sono tempi lunghi, l’esito è incerto e per di più non ti risparmia da segnalazioni negative nelle Centrali rischi.

Per fortuna ci sono altre soluzioni per affrontare i tuoi debiti, soluzioni più concrete che funzionano persino nei casi più gravi. Vediamo insieme, allora, due alternative efficaci che possono aiutarti davvero a liberarti dal peso dei debiti.

Il saldo e stralcio del debito

Una delle soluzioni più pratiche e veloci per chiudere un debito è il cosiddetto saldo e stralcio. Di cosa si tratta? È una trattativa diretta con la banca, in cui ti offri di pagare una parte del debito – di solito in un’unica soluzione – in cambio della cancellazione del resto.

Per esempio, se hai un debito di 10mila euro, potresti proporre di saldarne 6mila e provare a convincere la banca a rinunciare ai restanti 4mila. Con una proposta di saldo e stralcio scritta bene (e ADifesa in questo può aiutarti), l’esito positivo è praticamente assicurato.

Il saldo e stralcio ha poi un altro grande vantaggio: ti permette di estinguere definitivamente il debito, spesso in tempi brevi, e di ripulire così la tua reputazione creditizia.

Ma perché la banca dovrebbe accettare? Spesso i creditori preferiscono recuperare una parte del debito piuttosto che spendere soldi per un recupero crediti spesso inutile. In più, se scegli di farti seguire da professionisti esperti, avrai un forte potere di negoziazione che spingerà la banca ad accogliere la tua proposta.

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La legge 3/2012 sul sovraindebitamento

Se la tua situazione economica è davvero grave e non riesci più a far fronte ai pagamenti, un’altra soluzione che potresti considerare è quella offerta dalla legge 3/2012 sul sovraindebitamento. La legge 3/2012, conosciuta anche come “Legge salva suicidi”, è una norma pensata proprio per aiutare le persone in difficoltà e che rischiano di perdere tutto.

In poche parole, si tratta di una procedura legale che prevede una ristrutturazione dei debiti (o in alcuni casi anche una possibile cancellazione parziale), tramite ricorso al Giudice.  Basta presentare un piano di rientro del debito sostenibile, studiato insieme a consulenti esperti e che tenga conto delle tue reali capacità economiche. Se il piano viene approvato, potrai pagare quello che resta del debito senza troppe pressioni.

La procedura potrà sembrare complessa, ma rimane comunque la strada migliore per ricominciare da capo e ritrovare finalmente la tua serenità finanziaria.

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Non aspettare la prescrizione! Chiedi supporto a ADifesa

Se ti senti oppresso dai debiti, non aspettare la prescrizione dei debiti. Scegli piuttosto l’Associazione ADifesa.

ADifesa, infatti, ti aiuta a trovare una via d’uscita concreta e sostenibile, costruendo insieme a te un piano di “fuga dai debiti” realmente efficace. Con l’esperienza che abbiamo accumulato sul campo, possiamo negoziare con la tua banca un saldo e stralcio conveniente e garantirti una riduzione del debito fino al 40%.

Inoltre, se la tua situazione economica è più complessa, possiamo supportarti nell’applicazione della Legge 3/2012 sul sovraindebitamento. Così potrai ristrutturare il tuo debito e provare la strada dell’estinzione completa.

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