

Il prestito per un cattivo pagatore è una strada difficile, ma non impossibile.
ADifesa ha raccolto per te le migliori alternative.
La conseguenza più temuta in tema di segnalazione in Centrale Rischi è questa.
Quando le banche registrano il tuo nome nella categoria di cattivo pagatore le possibilità di ricevere in futuro un nuovo prestito sono pressoché nulle.
Il che può rivelarsi un enorme problema, se pensiamo che – nella quasi totalità dei casi – chi finisce negli archivi delle Centrali Rischi semplicemente non aveva abbastanza soldi per pagare in tempo le rate mensili.
Quindi si entra in un circolo vizioso: poca liquidità per pagare i debiti, nessuna banca disposta a cederne altra per venirti in aiuto. Uscirne è complicatissimo.
Complicato ma non da escludere. In questo articolo di ADifesa scoprirai che ottenere un prestito se sei un cattivo pagatore non è poi così impossibile, a patto che tu scelga l’opzione più giusta rispetto alle tue esigenze.
Ricorda però: se hai già problemi a coprire i tuoi debiti, impelagarti in un nuovo piano di ammortamento potrebbe farti più male che bene. Chiedi un nuovo prestito solo se è strettamente necessario, altrimenti rischi di non uscire più dai tuoi debiti mensili.
Per saperne di più sul problema del sovraindebitamento, leggi anche: Troppi debiti da pagare? Cosa puoi fare nel 2021. Per il resto, segui i consigli che troverai qui sotto.
Prestito a cattivi pagatori: come fare?
Prima di tutto, chiariamo una cosa: se le banche non concedono prestiti ai cattivi pagatori è perché vogliono tutelarsi. Presteresti mai i tuoi soldi a qualcuno che non consideri particolarmente affidabile?
Bene, la logica alla base è la stessa. Le Centrali Rischi, d’altro canto, sono nate proprio per questo motivo. Per tenere in piedi il sistema di prestiti e finanziamenti è importante che tutti i prestiti vengano restituiti nei tempi previsti dal contratto.
E per potersi fidare, banche e istituti di credito hanno bisogno di affidarsi a un sistema di controllo come quello dei SIC (Sistemi d’Informazione Creditizia) e a un meccanismo di punteggio (o credit scoring).
Ecco, se dentro i SIC la tua posizione non brilla per merito le possibilità di ricevere un prestito si riducono di netto. Nel caso di cattivi pagatori o debitori in stato d’insolvenza poi si annullano del tutto.
Allora come fare? Le alternative che hai a disposizione sono tre.
Sei dipendente o pensionato? Chiedi una cessione del quinto
La cessione del quinto è la soluzione migliore se sei finito nel registro dei cattivi pagatori, a patto che tu sia un dipendente a tempo indeterminato o un pensionato.
Parliamo infatti di un prodotto finanziario di natura particolare. Quando ottieni una cessione del quinto, non sei tu a pagare in autonomia le tue rate mensili. La quota di rimborso viene invece detratta ogni mese direttamente dalla tua busta paga (se sei un lavoratore dipendente) o dal tuo cedolino della pensione (se sei – ovviamente – pensionato).
Pertanto, il rischio che tu decida di non pagare è di fatto inesistente. Così la banca avrà la certezza di essere pagata, sarà ben disposta a concederti il prestito e tu potrai finalmente contare su nuova liquidità.
Attenzione: anche la richiesta di una cessione del quinto può venire rifiutata. Ma parliamo di casi particolari, ad esempio se sei dipendente di un’azienda privata giovane o instabile, oppure se sei pensionato ma soffri di patologie che mettono in serio pericolo la tua salute. In quest’ultimo caso sarà la compagnia assicurativa stessa a opporsi al prestito.
Prestito ipotecario per cattivi pagatori e protestati
Il prestito ipotecario è una forma di finanziamento che ti permette di ottenere liquidità ponendo a garanzia un bene immobile di cui sei proprietario, per esempio un’abitazione.
Benché si tratti di un’opzione non proprio rassicurante (nel caso di debiti difficilmente sanabili, rischi di perdere una parte consistente del tuo patrimonio), è comunque una strada da valutare se hai davvero bisogno di un nuovo prestito.
Certo il prestito ipotecario non è per tutti. Secondo la normativa infatti può essere richiesto solo se hai già compiuto almeno sessant’anni, e solo nel caso di un bene immobile di tua proprietà su cui non è posta alcuna altra ipoteca.
Se rispondi a questi requisiti, potrai chiedere in prestito una somma pari a una percentuale del valore dell’immobile. Percentuale che generalmente oscilla tra il 20% e il 40%.
Sono molti gli svantaggi legati al prestito ipotecario, ma sta a te fare le giuste valutazioni anche tenendo conto della situazione economica in cui ti trovi e le esigenze che hai.
Consolidamento debiti ai cattivi pagatori, una possibilità concreta?
Se sei finito nella lista dei cattivi pagatori per colpa di troppe rate da pagare, probabilmente ti avranno consigliato un consolidamento debiti che – almeno ad una prima occhiata – appare come la soluzione migliore.
Si tratta di una forma di prestito pensata proprio per sopravvivere in situazioni di sovraindebitamento, per evitare che una gestione difficile di un debito si trasformi in uno stato d’insolvenza irreversibile. E che in linea di massima è in grado di concederti nuova liquidità.
Come funziona il prestito per consolidamento debiti? L’istituto di credito a cui ti rivolgi ti concederà una somma di denaro che servirà a coprire tutti i debiti che hai accumulato fino a quel momento. Questa somma dovrai poi rimborsarla ogni mese con una rata più facile da gestire secondo le tue disponibilità economiche.
Per darti un’idea di quello che intendiamo, useremo un esempio.
Devi restituire cinquemila euro a un’agenzia di credito, con rate mensili di 250,00€ per venti mesi. Allo stesso tempo devi restituire dodicimila euro a un’altra agenzia di credito, con rate mensili di 400,00€ per trenta mesi.
Di conseguenza ti ritroverai a sborsare ogni mese una cifra pari a 650,00€. Il rischio di trovare i soldi e finire nella lista dei cattivi pagatori è alto.
Con il prestito di consolidamento debiti potresti chiedere a un istituto di credito una somma pari a 17mila euro (ovvero il totale del debito che devi ripagare) da restituire in un’unica rata di 250,00€ per sessantotto mesi.
Sembrerebbe la soluzione ideale, eppure il consolidamento debiti non è una strada percorribile.
Nonostante quello che si dice in giro, nessuna banca o agenzie sarà mai disposta a concedere prestiti a chi è stato segnalato come cattivo pagatore.
Ricorda che gli istituti bancari avviano sempre una valutazione del merito creditizio, prima di rispondere a una richiesta di finanziamento. E se il tuo nome è finito in una Centrale Rischi, il prestito sarà purtroppo un’alternativa da escludere.
Richiesta di cancellazione dalle Centrali Rischi
La cancellazione di una segnalazione è indubbiamente la migliore alternativa presente in questo articolo. Perché, se funziona, ti permette di sparire dagli archivi delle Centrali Rischi senza doverti più preoccupare della tua reputazione creditizia.
In verità, secondo la normativa italiana, solo una segnalazione illegittima può essere cancellata dagli archivi. Ed è questo che frena i debitori e li spinge a cercare altre opzioni per migliorare la loro posizione agli occhi delle banche.
Quello che però in pochi sanno è che quasi tutte le segnalazioni in Centrale Rischi sono illegittime. Perché presentano degli errori nella procedura, perché la banca non è stata trasparente, e così via.
Ma come fare a scoprire se anche tu hai diritto a richiedere la cancellazione della tua segnalazione? Bene, l’iter da seguire è piuttosto semplice. Tutto quello che ti serve sono le visure di tutte le Centrali Rischi che operano nel territorio italiano e un team di professionisti esperti pronti a scovare l’illecito nella tua segnalazione.
Vuoi saperne di più? Fai clic qui!
Oppure chiamaci al numero 039 – 9155841. Verrai ricontattato da un nostro consulente.
Ti aspettiamo.
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