Anatocismo e usura bancaria, quali sono le differenze?

Visual ADifesa – Anatocismo e usura bancaria, le differenze

Anatocismo e usura bancaria, quali sono le differenze?

Tra anatocismo e usura bancaria la differenza è sottile, almeno per i non addetti ai lavori. Ma per difenderti bene dalle banche, devi imparare a riconoscerla.

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Gestire un conto corrente affidato e stare in guardia: è quello che – di fatto – si chiede ai moltissimi imprenditori italiani che cercano il sostegno finanziario delle banche.

Succede perché, tra tutte le forme di credito, il fido bancario (inteso come fido di cassa o anticipo fatture) è il finanziamento più a rischio di irregolarità contrattuali e di conto.

I finanziamenti irregolari però è difficile scovarli. Il meccanismo “truffaldino” che sta alla base sfocia in conseguenze che non è facile riconoscere o percepire. Se hai sottoscritto un contratto di finanziamento, per esempio, e stai pagando più del dovuto, potrai forse avere il sospetto di essere vittima di un illecito. Ma la certezza, quella no: solo una perizia econometrica sul contratto può darti conferma dell’irregolarità.

Senza dimenticare che – per i non addetti del settore – è persino difficile riconoscere il tipo di illecito in atto. Un esempio? La differenza tra anatocismo e usura bancaria è sottile e crea confusione; a meno di non avere occhi esperti, riconoscerla è complicato.

Il nostro lavoro di educazione finanziaria punta anche a questo. La consapevolezza di certe dinamiche bancarie è come un faro che fa luce, e che aiuta chi sta dall’altra parte – ovvero i clienti di banca – a muoversi in questo ambito senza sbagliare.

In questo articolo cerchiamo di capire che differenza c’è tra anatocismo e usura bancaria: leggilo fino alla fine per non farti cogliere impreparato da un prestito irregolare.

Come funziona l’anatocismo

L’anatocismo bancario è un meccanismo che consiste nella capitalizzazione degli interessi passivi di un fido bancario. Parliamo, com’è ovvio, di un meccanismo illegale la cui applicazione è stata spesso causa di danni finanziari enormi – soprattutto per le piccole e medie imprese.

Come funziona esattamente l’anatocismo?
Cerchia di spiegarlo in breve con un esempio.

Poniamo che tu abbia sottoscritto con la banca un fido bancario del valore di diecimila euro, che si va ad aggiungere al denaro depositato già sul tuo conto corrente. Periodicamente attingi da quel conto corrente per coprire le spese della tua attività, e di tanto in tanto produci uno scoperto di conto, ovvero spendi più di quanto hai depositato e finisce per utilizzare parte del fido bancario.

Trattandosi di un finanziamento, il fido bancario va sempre restituito alla banca, e va sempre restituito con gli interessi: pertanto ogni tre mesi, ti si chiederà il rimborso del prestito con l’aggiunta degli oneri finanziari.

Ipotizziamo che tu abbia usufruito di duemila euro; a quel punto potresti dover restituire circa 2.200,00 €, quindi prestito + interessi. E così dovrebbe essere anche nei tre mesi successivi, e a ogni trimestre.

Con l’anatocismo bancario, però, succede questo: nei tre mesi successivi, i tuoi 2.200,00 € vengono ricapitalizzati per intero. La prossima richiesta da parte della banca terrà conto dei 2.200,00 € e a questi aggiungerà altri interessi. Nell’estratto conto successivo avrai quindi un debito di circa 2.400,00 €. E subito dopo ancora di 2.600,00 € e così via.

Nel giro di poco tempo avrai un debito con la banca enorme e difficile da coprire. E la cosa peggiore è che non sarà colpa tua, ma solo di chi ha “prosciugato” il tuo patrimonio applicando una pratica scorretta come l’anatocismo.

Come funziona l’usura bancaria

L’usura rappresenta un reato ai sensi dell’art. 644 del Codice Penale, e interessa non solo i prestiti tra privati ma anche i finanziamenti erogati dalle banche.

Per capire l’usura bancaria, bisogna tenere a mente che è in vigore in Italia un tasso soglia, ovvero un limite oltre il quale i tassi di interesse non possono andare. Il tasso soglia è frutto di un calcolo stabilito dal Dipartimento del Tesoro ed eseguito a partire dal tasso effettivo globale Medio (o TEGM) fissato dalla Banca d’Italia,

Come già saprai, ogni prestito o finanziamento presuppone dei costi. Gli interessi bancari passivi – in particolare il TAEG – rappresentano proprio la somma dei costi che, per legge, deve rimanere al di sotto della soglia usura.

Funziona così sempre, ma solo sulla carta.
Capita infatti che certi costi extra nascosti, gli interessi moratori o addirittura lo stesso anatocismo bancario, finiscano per alzare di molto il valore dei tassi, trasformandoli in tassi interesse usurari.

Riassunte in uno schema, le cause dell’usura bancaria sono insomma:

  • costi extra nascosti o che non vengono inclusi nel tasso annuo effettivo globale
  • interessi moratori che si aggiungono agli interessi legali superando la soglia
  • la capitalizzazione degli interessi tipica dell’anatocismo che di fatto aumenta i tassi

È chiaro, a questo punto, il motivo per cui tra anatocismo e usura bancaria la differenza è complicata da rintracciare. L’anatocismo può diventare usura bancaria, e un consumatore inesperto può confonderle facilmente.

Anche perché – in entrambi i casi – le conseguenze da affrontare sono le stesse: chi è vittima di un illecito bancario paga sempre più del dovuto. E se è questo il tuo caso, puoi (e devi!) ottenere giustizia.

Cosa fare in caso di anatocismo o usura bancaria

Se temi di essere vittima di anatocismo o usura bancaria, devi rivolgerti subito a professionisti del settore. ADifesa, per esempio, mette a tua disposizione una squadra di esperti di diritto bancario e tutela del consumatore che ti aiutano ad avere giustizia.

Ricorda infatti che, se hai subito anatocismo o usura bancaria, per legge hai diritto al rimborso degli interessi in eccesso. Il che significa un bonifico a tre zeri direttamente sul tuo conto.

Il primo passo per dimostrare la presenza di anatocismo o di usura bancaria è avviare una perizia approfondita. Perizia che i nostri esperti possono fornirti, nell’arco di quindici giorni, gratuitamente.

A quel punto – se ci sono davvero irregolarità nel tuo finanziamento – ADifesa procederà a una stima del rimborso che ti spetta e con il tuo consenso darà il via alle pratiche di ricorso giudiziale o stragiudiziale, a seconda dei casi.

Secondo la nostra esperienza, il 75% dei conti correnti con fido aperti dal 2012 a oggi ha diritto a un rimborso. Se vuoi saperne di più, lascia un messaggio qui sotto e fatti ricontattare da un nostro consulente.

Ti risponderemo in 48 ore!

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