Vuoi richiedere una perizia bancaria ma non sai a quale professionista affidarti? Con queste tre domande sgomberi il campo da qualsiasi truffatore.
Noi di ADifesa lo ripetiamo sempre: per favore diffida dagli improvvisati. Anche se a dirlo è facile, poi nella pratica riesce complicato saper distinguere tra esperti e millantatori. Molti dei nostri associati prima di conoscerci ci sono cascati, e si sono in seguito rivolti a noi con diffidenza – seppur con grandi soddisfazioni alla fine.
Diventa fondamentale allora imparare a scegliere con attenzione. Conoscere, quindi, cosa rende realmente affidabile un professionista o un’associazione come la nostra a tutela dei cittadini vittime di irregolarità bancarie.
È per questo motivo che abbiamo deciso di scrivere questo articolo. Perché se è vero che non esistono regole scritte che ci permettono di distinguere tra professionisti e truffatori, bisogna dire che un modo per smascherare chi si approfitta esiste e funziona bene. È solo questione di fare le domande giuste.
Qui di seguito ne troverai tre: utili, efficaci e dritte al punto. Tienile a mente la prossima volta che richiedi una perizia bancaria sui tuoi contratti di finanziamento. Non farti problemi a chiederle al primo dubbio che ti assale.
Come richiedere una perizia bancaria senza farti imbrogliare dagli improvvisati
La prima cosa che tutti fanno quando decidono di richiedere una perizia bancaria è cercare un professionista su Google. Il web ne è infatti pieno: perizie econometriche e pratiche di rimborso costituiscono ormai un vero e proprio business.
In questo marasma orientarsi è difficile. Ti assicuriamo però che richiedere una perizia bancaria e ottenere un rimborso è assolutamente possibile. Ma è possibile soltanto se ti affidi alle persone giuste. Ecco quindi la lista di domande fondamentali che devi sempre ricordarti di chiedere.
1) «Sei specializzato nel settore dei ricorsi bancari?»
Il fatto che ci sia un focus sul settore dei ricorsi bancari è la prima garanzia di affidabilità. Spesso infatti, soprattutto in rete, è facile trovare professionisti tuttofare. Ti aiutano a fare ricorso contro la banca, sì. Ma poi si rendono anche disponibili per contestare una multa, risolvere controversie con le compagnie telefoniche, ricevere risarcimenti da un fornitore di energia, etc.
Certo tutte queste cose appena elencate rientrano tra gli strumenti di tutela del consumatore, ma parliamo di campi molto distanti fra loro. Il sistema di leggi che lo Stato ha messo su per tutelare il consumatore si adatta ad ogni contesto, e per ciascuna di queste categorie (operatori telefonici, distributori e fornitori di energia, e altro) sono necessari livelli di conoscenza e competenza specifici.
Puoi prendere come esempio il nostro caso: noi ci occupiamo di banche e intermediari finanziari. Tuteliamo i cittadini quando si presentano irregolarità contrattuali nei prestiti personali, anomalie negli accordi per la cessione del quinto o delle carte revolving, segnalazioni nelle Centrali rischio non del tutto lecite.
Il nostro focus è sui ricorsi bancari, ed è per questo che nel nostro team trovi figure professionali specializzate in quello: avvocati, consulenti finanziari, fiscalisti. Nessun professionista ambiguo o factotum.
Presta attenziona anche ad un’altra categoria, ovvero quella dei mediatori creditizi. I mediatori creditizi agiscono in qualità di esperti di prestiti personali, cessioni del quinto e carte revolving. Lavorano per conto di banche e intermediari finanziari, e sono le figure professionali a cui ti rivolgi per ottenere un finanziamento.
Il problema però è che spesso si improvvisano anche esperti di rimborsi. In questo caso abbiamo a che fare con professionisti che sono effettivamente specializzati nel settore dei prestiti, ma che non saranno in gradi di farti ottenere il rimborso in cui speri. I mediatori creditizi infatti non possono andare contro gli interessi delle banche e degli intermediari finanziari per cui lavorano, e il rimborso di conseguenza sarà solo parziale.
2) «Qual è il tuo metodo di lavoro?»
Anche il metodo di lavoro è un dettaglio da non sottovalutare. Un rimborso bancario ha un iter ben preciso, per ottenerlo bisogna lavorarci a lungo. Per questo è utile suddividere il procedimento in diversi passaggi, accompagnare il cliente in ogni step fornendo tutte le spiegazioni del caso. È l’unica strada possibile se si vuole procedere senza troppi intoppi verso un esito di successo.
Noi di ADifesa, ad esempio, siamo metodici. Del nostro metodo di lavoro ne abbiamo già parlato in un articolo del nostro blog (e che puoi leggere qui: La procedura di rimborso bancario spiegata bene). In sintesi, con i nostri associati lavoriamo così:
- step uno. Facciamo una pre-analisi del caso e valutiamo se esiste una reale possibilità di ottenere un rimborso. Ci accertiamo insomma che ci siano delle irregolarità tali da consentire un reclamo. In questa fase cerchiamo anche di capire quale può essere la somma di denaro da chiedere per un eventuale rimborso;
- step due. Un professionista specializzato prepara una perizia tecnica econometrica. Vengono raccolte in sostanza tutte le prove delle illiceità commesse dalla banca. Serviranno in un secondo momento, specie in caso di procedura stragiudiziale con l’Arbitro Bancario Finanziario;
- step tre. Prepariamo la lettera di reclamo da inviare alla banca o all’intermediario finanziario protagonista della controversia. Non sempre è possibile ottenere un rimborso soltanto tramite lettera di reclamo. Non è un caso che molti professionisti improvvisati si fermano proprio a questo punto. In ogni caso è un tentativo che facciamo lo stesso;
- step quattro. Se la banca non si mostra collaborativa, si passa direttamente al ricorso per via stragiudiziale attraverso l’Arbitro Bancario Finanziario. A quel punto toccherà aspettare che il Collegio dell’ABF si riunisca per decidere sul caso.
- step cinque. Esito del ricorso: l’ABF ci comunica la sua decisione. Se l’esito è a nostro favore la banca avrà circa due mesi per inviare al nostro associato il rimborso che gli spetta.
Noi sul nostro metodo di lavoro siamo sempre stati molto trasparenti. Purtroppo però molti dei professionisti che trovi sul web rimangono vaghi su questo punto: certo lasciano intuire che un metodo di lavoro esiste, ma non lo spiegano mai nel dettaglio.
Prima di richiedere una perizia bancaria allora, chiedi quante più informazioni possibili. Indaga sulla loro procedura di rimborso e fatti spiegare ogni passaggio. Solo così potrai avere garanzie di affidabilità.
3) «Hai casi di successo o recensioni da mostrarmi?»
Se non vuoi fidarti della parola di un professionista, puoi ascoltare quella dei suoi clienti. Recensioni positive e casi di successo sono di sicuro un elemento essenziale, ed è meglio diffidare da chi li tiene nascosti.
In genere, un professionista affidabile mostra una lista dei successi ottenuti già sul sito web. Un po’ come nel nostro caso: la sezione Casi reali è un agglomerato di storie vissute, sorrisi soddisfatti e rimborsi cospicui.
Ma se il sito del professionista che hai scelto non ha una sezione dedicata ai casi di successo, puoi sempre indagare sui suoi canali social. Visita la sua pagina Facebook prima di richiedere una perizia bancaria. Leggi tra i commenti ai post le opinioni di chi già ci è passato, scopri qual è stata la loro esperienza.
Il parere degli utenti ti farà scegliere a chi affidarti con maggiore consapevolezza.
Affida la tua perizia bancaria solo a professionisti competenti
Insomma, in tema di irregolarità bancarie, il rischio è tristemente dietro l’angolo. Per i cittadini poco esperti è facile cadere in un tranello, e a quel punto quasi senza accorgertene ci si ritrova ad aver speso moltissimi soldi senza niente in cambio.
Queste tre domande che ti abbiamo appena elencato ti aiuteranno a sgomberare il campo da millantatori e sedicenti esperti che poco sanno invece di tutele e normative.
Certo una perizia bancaria non porta necessariamente ad un esito positivo. Le possibilità di successo variano di caso in caso. Ma un professionista affidabile sa bene come gestire la situazione, e non offre false promesse ma rimane realistico già nelle fasi preliminari.
Ad ogni modo, noi di ADifesa possiamo ritenerci soddisfatti. Nella nostra esperienza, almeno 3 casi su 4 hanno ottenuto con noi i risultati sperati, con accrediti di denaro veloci e notevoli. La nostra associazione – e così i membri del nostro team – conta su un’esperienza lunga anni e su un metodo di lavoro comprovato che sempre dà i suoi frutti.
Se vuoi richiedere una perizia bancaria sui tuoi contratti di finanziamento e non sai ancora come orientarti, sappi che la nostra lista di Casi reali ha uno spazio pronto anche per te. Mandaci un messaggio tramite il form apposito e raccontaci il tuo problema. Insieme troveremo una soluzione.
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